L’export stagna ma è record per il cibo

E’ record per le esportazioni agroalimentari Made in Italy

E’ record per le esportazioni agroalimentari Made in Italy nel 2019 che fanno segnare un aumento tendenziale del 3,7% e contribuiscono a salvare la bilancia commerciale dell’Italia. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero a marzo dai quali si evidenzia che le esportazioni complessive sono completamente ferme rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Un risultato in controtendenza che è ancora più evidente – continua Coldiretti – nel caso degli Stati Uniti, dove la crescita annua è stata del 6,7% a fronte di un calo generale dell’11,1% e del clima di incertezza legato ai dazi decisi dal presidente Trump contro una serie di prodotti europei. Ma il cibo Made in Italy cresce anche in Cina (+4,5%), altra protagonista della guerra commerciale in atto, a fronte pure qui di una diminuzione generale del 3,1%.

Un risultato che evidenzia – sottolinea Coldiretti – la capacità del settore agroalimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità nell’alimentare ma anche di interpretare l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale. Lo dimostra il fatto che, secondo uno studio Censis per Coldiretti e Filiera Italia, dalla crisi del 2008 ad oggi le esportazioni agroalimentari sono salite da 23,6 miliardi a 41,8 miliardi di euro, con un aumento record del 47,8% (contro il +16,5% del totale dell’economia).

Gli incrementi dell’export agroalimentare – spiega lo studio di Coldiretti e Filiera Italia – coinvolgono le principali aree italiane, incluse quelle meridionali poiché nel 2008-2018 le regioni del Nord segnano +50,7% (Piemonte +51,9%, Veneto +68,5%), quelle del Centro +49,6% (Emilia Romagna +50,8%, Umbria + 68,1%, Lazio + 51,7%), ed il Meridione +35,6% (Sicilia +46,3%, Calabria +40,2%, Puglia +36,9%, Molise +114,2%). In testa alla classifica dei più esportati si piazza il vino, con un valore di 6,2 miliardi e una crescita del 56,9%, ma spiccano anche i risultati ottenuti nel decennio da prodotti italiani come gli agrumi (+89,5%), latte e formaggi (+82,3%), carni e salumi (+70,2%).

I principali paesi di destinazione dei prodotti italiani – conclude la Coldiretti – sono la Germania (6,9 miliardi di euro, +25,6% dal 2008), la Francia (4,7 miliardi di euro, +44,4%), gli Stati Uniti (4,1 miliardi di euro, +73,9%), il Regno Unito (3,4 miliardi di euro, +30,2%), la Spagna (1,6 miliardi di euro, +32,7%), la Svizzera (1,5 miliardi di euro, +28,1%).