L’Indecisione regna sovrana

A volte rimango sbalordito nel sentire il governo nazionale che riporta in evidenza argomenti che sembravano morti e sepolti.

A volte rimango sbalordito nel sentire il governo nazionale che riporta in evidenza argomenti che sembravano morti e sepolti. L’ultima, in ordine temporale, è stata la questione delle Province che il Governo Matteo Renzi, nella persona del Ministro Graziano Del Rio, aveva iniziato a cancellare. A onor del vero era stata cancellata solo scheda elettorale, sottraendola ai cittadini, ed erano stati dimezzati i trasferimenti finanziari dello Stato alle Province stesse. Fatto salvo per il caso del Friuli Venezia Giulia dove sono state per davvero eliminate dall’allora Presidente della Regione che della questione ne aveva fatto una ragione di vanto nazionale, salvo però istituire numerosi nuovi organismi, molto più costosi delle quattro Province preesistenti che a distanza di quattro e più anni dalla loro costituzione, ancora non hanno dispiegato la loro azione di utilità sociale.

Adesso, si ritorna a parlare delle Province dopo che sia la riforma nazionale che quella regionale hanno messo in luce l’inadeguatezza della loro azione di pianificazione, organizzativa e finanziaria incapace di rispondere alle esigenze dei territori.

Il governo nazionale di centro sinistra e altrettanto quello del Fvg, della precedente legislatura, hanno dimostrato la superficialità delle loro rispettive riforme, esclusivamente basate sulla propaganda che sulla concretezza. E ciò per la mancanza di volontà e capacità di studiare tematiche da trasformare in provvedimenti legislativi che dessero risultati confacenti all’aspettativa dei cittadini di avere una pubblica amministrazione adeguata a dare risposte ai bisogni.

No, nulla di tutto questo è accaduto e i risultati si sono visti proprio tutti come la grave carenza di interventi nelle scuole, la quasi totale assenza di manutenzione delle strade e così via dicendo. Ma, fortunatamente, oggi ci si accorge che qualcosa non funziona e che bisogna rimettere mano alla legislazione. Però, sono convinto che non sarà facile risolvere questi problemi perché il livello di conflittualità nel governo nazionale è così forte da non consentire soluzioni rapide come, invece, servirebbero. Come pure nella nostra Regione Fvg pur avendo un governo che allo stato attuale non presenta conflittualità interne, le cose non proseguono spedite. Infatti, i mostruosi e numerosi organismi ideati dal centro sinistra, capitanato dalla allora sua Presidente, con obbedienti fino all’inverosimile i suoi assessori, che fino a oggi non sono riusciti nemmeno a decollare, non sono stati modificati nonostante le promesse del programma elettorale del centro destra.

Assistiamo perciò a una confusione generalizzata: quella nazionale dove il governo giallo-verde si contrappone tra chi vuole le province e chi no e, quella regionale, dove prevale la non scelta che ovviamente ingessa completamente gli attuali organismi nell’attesa che qualcosa succeda. È evidente che così facendo, entrambi i governi, non faranno altro che continuare a deludere le aspettative delle comunità interessate. Una cosa è certa: così facendo non si governa ma si peggiora e pure di molto, le condizioni dei territori!