La proposta di Lino Prenna di porre una correlazione tra l’attitudine moderna del cattolicesimo democratico e l’antropologia teologica di papa Francesco, raccogliendo alcune istanze nel presente per un “nuovo popolarismo”, appare così una sfida importante nell’attale crisi della politica ed un cantiere aperto.

Alessandro Cortesi  

Lino Prenna indicando le finalità della sua opera così scrive “L’intento è di stabilire una correlazione tra l’attitudine moderna del cattolicesimo democratico e l’antropologia teologica  di papa Francesco, interprete critico ma cordiale della modernità: di rilevare la trama dottrinale sottesa a suo ministero sociale e proporne un’iniziale declinazione politica, verificando l’ipotesi che, come per il cattolicesimo democratico, la mediazione, così per Bergoglio la dialettica compositiva delle opposizioni polari, costituiscano la ‘ragione ermeneutica’ congiuntiva e risolutiva delle contraddizioni che abitano la ‘tensione politica’ del mondo. Sono anche le categorie del nuovo popolarismo che il libro propone come comprensione politica del cristianesimo popolare e tracciato di un nuovo umanesimo politico, ispirato alla Teologia del popolo di papa Francesco” (L. Prenna, Dal cattolicesimo democratico al nuovo popolarismo. Sui sentieri di Francesco, Il Mulino Bologna, 2021, Introduzione p. 21).

Il testo può essere letto in un’articolazione che vede una strutturazione in tre grandi parti: i capp. I-VI sono dedicati a sondare nella condizione del presente le grandi questioni in gioco dal punto di vista politico: la questione della cittadinanza, i temi della democrazia, della solidarietà e di una politica in rapporto ad una visione antropologica che scorge la socialità non come aspetto opzionale e aggiuntivo alla condizione del singolo individuo ma quale dimensione strutturale di uomini e donne costituiti nella relazione e chiamati a costruire la città quale luogo di impegno politico.

Una seconda parte del libro può essere individuata tra i capitoli VII e XIII: in essa mi sembra venga sviluppata una declinazione dei tratti fondamentali del cattolicesimo democratico, non da intendersi come aggregazione di tipo partitico e confessionale ma nella sua qualità di orientamento culturale che trae ispirazione da istanze di fede cristiana e nel contempo si colloca in una scelta chiara di adesione alla democrazia dove la fede democratica non costituisce aggettivo ma sostantivo della fede religiosa e comporta distinzione di ambiti. È sottolineato il tratto di autonomia nel situarsi in una condizione che non prevede dipendenze siano esse dal trono siano esse dall’altare. La tradizione del cattolicesimo democratico si caratterizza anche per un modo di concepire la fede in rapporto alla storia e alla partecipazione alla vicenda umana secondo la cultura della mediazione. 

Mediazione significa tenere insieme orientamento etico a valori e principi e nel contempo responsabilità di traduzione nel bene possibile e concreto e nel dialogo. Mediazione implica la fiducia nel diritto che si oppone ad ogni logica di privilegio. La scelta di attuare una mediazione storica a fronte di situazioni e problemi che esigono un approccio di ragionevolezza e di condivisione nel pluralismo implica innanzitutto un orientamento chiaro verso la costruzione di una società solidale, equa e in cui siano riconosciuti i diritti fondamentali a partire dai più fragili. D’altra parte implica la fatica mai conclusa di discernere le vie possibili e concrete di attuazione nel contesto delle diversità che compongono il mondo attuale. Il criterio di riferimento fondamentale è la ricerca del bene comune indicato quale bene di tutti e di ciascuno con un primato da porre nell’attenzione alle singole persone nel quadro sociale.

Una terza parte del libro contiene una proposta con sguardo al presente e al futuro. Il cattolicesimo democratico ha una storia e una tradizione che proviene dal passato e ha visto momenti salienti nell’orientamento iniziale dato da Luigi Sturzo ad una scelta chiara della democrazia da parte di cristiani chiamati a scoprire la propria responsabilità nella città dell’uomo. Momento di particolare fecondità dell’orientamento dei cattolici democratici in Italia è stata l’elaborazione della Carta costituzionale e l’impegno che ha condotto alle maturazioni ecclesiologiche del Concilio Vaticano II. Dal Concilio hanno preso avvio nuovi cammini di responsabilità laicale e di impegno nella storia. Nel momento in cui stiamo vivendo Prenna propone di riprendere alcune linee del pensiero di Bergoglio per orientare un rinnovato impegno politico di fronte alle sfide di questo tempo.

In particolare richiama i sentieri proposti per “gerarchizzare la politica come valore nel cuore dell’uomo e come orizzonte di sintesi e di unità in una comunità” e le indicazioni espresse in Evangelii Gaudium.

Del pensiero di Bergoglio è evidenziato il suo riferimento alle opposizioni polari che risalgono ai suoi studi su Romano Guardini. Prenna evidenzia innanzitutto il tratto di spiritualità della tensione che caratterizza la proposta di Bergoglio particolarmente feconda in un tempo segnato dalla pluralità e dai conflitti.

La politica ha il compito di affrontare e non evitare la condizione di opposizione e conflittualità e in tale ambito deve svolgere il compito di una mediazione in vista di un bene possibile e con i tratti di un bene di tutti e di ciascuno, in particolare dei meno garantiti e difesi: i tratti di un bene comune che riconosca il primato dell’attenzione ai diritti della persona.

I quattro principi presentati in Evangelii Gaudium in rapporto alle tensioni bipolari proprie di ogni realtà sociale sono richiamati quali orientamenti per una azione politica nel presente.

Rilevanza particolare è data al principio che il tutto è superiore alla parte per affrontare il binomio individuo-comunità e l’opposizione tra beni particolari e bene comune.

Il principio secondo cui l’unità è superiore al conflitto apre a cammini di costruzione dell’amicizia sociale, quale sfida di essere popolo e costituire una pluriforme unità nella convivenza civile.

Il primato della realtà sull’idea è indicazione di un metodo e di un orientamento a rifuggire dalla pretesa di applicazione alla realtà di costruzioni ideali che divengono vuota retorica o forzatura e imposizione.

Infine la priorità del tempo sullo spazio è principio che introduce la considerazione dell’importanza di avviare processi come movimento alternativo a quello di occupare spazi.

 

Alessandro Cortesi Op

 

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