Ipoglicemia è un termine medico che indica uno stato patologico causato da  un basso livello di zuccheri (glucosio) nel sangue. L’ipoglicemia provoca una nutrita serie di effetti e sintomi, la maggior parte dei quali originata da uno scarso afflusso di glucosio al cervello, che ne riduce le funzioni cognitive (neuroglicopenia): questa diminuzione della funzione cerebrale può andare da un vago senso di malessere al coma e in rari casi alla morte. Una condizione di ipoglicemia può avere origine da molte cause diverse, e può accadere a qualsiasi età.

I sintomi e gli effetti dell’ipoglicemia possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone) che si innescano al diminuire della glicemia, e in quelli neuroglicopenici prodotti dall’insufficiente apporto di glucosio al cervello.

Effetti adrenergici
Nervosismo immotivato;
Palpitazioni e tachicardia inspiegabili;
Pallore e sudore freddo improvvisi;
Pupille dilatate;
Fame;
Giramenti di testa persistenti;
Sincope;
Effetti glucagonici
Fame, borborigmi;
Nausea, vomito, malessere addominale;
Effetti neuroglicopenici
Stato mentale alterato, instabilità;
Disforia aspecifica;
Pessimismo, irritabilità immotivata;
Fatica immotivata, debolezza;
Visione doppia;
Comportamenti automatici;
Difficoltà nel parlare;
Atassia, scoordinazione, a volte scambiate per ubriachezza;
Problemi motori generali o localizzati, paralisi, emiparesi;
Mal di testa;
Shock, coma;
Non tutti i sintomi elencati compaiono in una crisi ipoglicemica, e non c’è un ordine preciso fra di essi.

Per un singolo episodio ipoglicemico, se il paziente è cosciente, può bastare l’assunzione di alimenti ricchi di carboidrati; se ha perso conoscenza è necessario fornire glucosio per endovena e/o glucagone, un ormone con azione antagonista che contrasta lo stato ipoglicemico. Se il paziente è diabetico, il soccorritore deve stare molto attento, nella confusione dei soccorsi, a non somministrare una quantità eccessiva di glucosio e non iniettargli insulina, in entrambi i casi l’iper-o ipoglicemia evocata potrebbe portare conseguenze più gravi della crisi.