Il tema è stato rilanciato dal neo-segretario del Pd, Enrico Letta: approvare lo ius soli.

Subito sono arrivate le proteste dalla Lega e da Fratelli d’Italia.

Ma questi gruppi sanno di cosa parlano?

Le loro prime reazioni hanno messo l’accento sulla facilità di cittadinanza per gli immigrati.
Salvini in un tweet scrive: “la cittadinanza, così come il diritto di voto, arriva dopo un percorso. Italia non è un luna park”.

Lo Ius soli è un termine che indica l’acquisizione della cittadinanza di un dato paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.

Quasi tutti i paesi del continente americano applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni. Tra questi gli Stati Uniti, il Canada e quasi tutta l’America latina. E anche  alcuni paesi europei (Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito) concedono altresì la cittadinanza ius soli, sebbene con alcune condizioni.

In Francia, ad esempio,  una persona nata in territorio francese da genitori stranieri può ottenere la cittadinanza facendone richiesta purché abbia vissuto stabilmente sul territorio dello stato per almeno cinque anni.

Anche in Germania la cittadinanza può averla anche chi è figlio di stranieri, purché almeno uno dei due risieda legalmente nel paese da minimo 8 anni e abbia un permesso di soggiorno a tempo indeterminato da minimo 3 anni.

In Spagna, invece, ai nati sul territorio nazionale da genitori stranieri è riconosciuta la cittadinanza su richiesta, dopo un anno di residenza nel paese.

Insomma la cittadinanza viene legata al luogo di nascita, mentre nessuna rilevanza viene data allo status dei genitori.

Norma che sembra di buon senso. Infatti non si capisce perché chi sia nato in Italia, abbia frequentato le nostre scuole e le nostre università, non debba avere la possibilità di sentirsi cittadino a tutti gli effetti. Perché dobbiamo farlo sentire un estraneo a casa sua?

Bisogna, in questi casi, lasciare da parte i piccoli tornaconti personali e non soffiare sul fuoco di chi vuole solo negare i diritti altrui.