Pubblichiamo integralmente l’intervento, ripreso ieri dal “Resto del Carlino” (edizione di Bologna), sulla proposta avanzata dal Sindaco Lepore e finalizzata a riconoscere la cittadinanza onoraria a tutti i minori stabilmente residenti sulla base dei principi di Ius soli e Ius culturae. L’autore è il coordinatore regionale emiliano-romagnolo di Rete Bianca.

L’amministrazione Lepore ha intenzione di procedere speditamente sul riconoscimento della cittadinanza onoraria ai minori di origine straniera stabilmente residenti secondo il principio dello Ius Soli e dello Ius Culturae.

Ebbene, come Rete Bianca crediamo che questa azione decisa, non solo fortemente simbolica, ma anche per certi versi sostanziale per la vita quotidiana dei destinatari della stessa, sia da salutare con soddisfazione e da supportare convintamente.

Due sono i principali pregi che riconosciamo all’iniziativa.

Il primo, inerente alla questione specifica: riteniamo infatti che lo Ius Soli, ed ancor meglio lo Ius Culturae, siano un ineludibile strumento di consolidamento della vera, buona e completa integrazione e, di conseguenza, una misura fondamentale a tutela della coesione sociale. A tal proposito non trovano fondamento, a nostro avviso, le obiezioni basate sul solito “benaltrismo” e sollevate frettolosamente da qualche consigliere di minoranza: la rimozione delle gravi ed ingiuste disparità di tutela delle persone, infatti, e la conseguente promozione della coesione sociale, sono l’investimento politico più produttivo, ancorchè con effetti non immediatamente visibili, che deve essere base e priorità assoluta di ogni azione politica, in particolare di ogni politica locale.

Il secondo pregio è inerente al metodo: questo “strappo”, come l’ha definito ieri proprio questa testata, evidenzia quanto i Sindaci possano e debbano ricoprire un ruolo di vera e propria avanguardia politica anche su materie tipicamente regolamentate su scala nazionale, materie sulle quali da un pungolo proveniente dal territorio può scaturire la svolta decisiva a livello nazionale. I Sindaci ne hanno, invero, una responsabilità intrinseca nel proprio ruolo, essendo la loro l’istituzione più prossima al cittadino e ai suoi bisogni concreti e quotidiani, ma ci piace sottolinearlo proprio quando questo accade su temi socialmente strategici come quello in oggetto.

 

Nicola Caprioli

Coordinatore regionale Movimento Rete Bianca