La svolta l’hanno impressa direttamente Boris Johnson e Ursula von der Leyen: negli ultimi giorni il premier britannico e la presidente della Commissione Ue hanno preso personalmente in mano le trattative e sono stati in costante contatto telefonico.
Da quel momento, c’era un sostanziale consenso su quasi tutto, tranne che sulla famigerata pesca.

Ma visto che il trattato di libero scambio vale 700 miliardi l’anno, sulla pesca ci si poteva anche passare sopra.

In sostanza si tratta di un’intesa commerciale che inizia il primo gennaio 2021. L’accordo copre anche la cooperazione scientifica, culturale e nel campo della sicurezza.

Anche se dal 1° gennaio con il nuovo sistema di immigrazione chi arriverà per lavoro in GB dovrà avere un visto, ottenibile solo se ha già un’offerta in tasca e un salario previsto di almeno 25.600 sterline.

I turisti non avranno bisogno di visto, ma sarà necessario il passaporto e non si potrà restare per più di tre mesi.

Dopo l’accordo il Presidente Sassoli ha dichiarato:  “Accolgo con favore la notizia che oggi sia stato raggiunto l’accordo sulle future relazioni tra Ue e Regno Unito, che sarà adesso esaminato in dettaglio dal Parlamento. Il Parlamento ringrazia e si congratula con i negoziatori dell’Ue e del Regno Unito per i loro sforzi volti a raggiungere un accordo storico, anche se all’ultimo minuto”. “Nonostante sia profondamente dispiaciuto per la decisione del Regno Unito di lasciare l’Ue sono sempre stato convinto che una soluzione negoziata fosse nell’interesse di entrambe le parti. Questo accordo getta le basi per l’avvio di un nuovo partenariato”.

“Tra pochi giorni  la legislazione europea non sarà più applicabile al Regno Unito. Il governo del Regno Unito è stato chiaro sulla decisione di voler lasciare il mercato unico, l’unione doganale e porre fine alla libera circolazione. Le decisioni hanno delle conseguenze: la mobilità e il commercio tra l’Ue e il Regno Unito non saranno fluidi come prima. Inoltre, è stata una scelta del governo britannico quella di non permettere una transizione più agevole mediante una proroga del termine ultimo per il raggiungimento di un accordo”.