L’ultimo atto del teatro pentastellato

Una situazione strana che ormai provoca, quasi quotidianamente, sempre maggiori conflittualità tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Nonostante il pessimo risultato dei 5Stelle in Abruzzo, Luigi Di Maio non intende mollare l’alleato leghista che in quella Regione ha invece avuto un notevole successo elettorale. Infatti, molti sono stati i consensi per Salvini, in gran parte provenienti da elettori delusi dei penta stellati. Per ora, però, sembra che né l’uno né l’altro abbiano intenzione di staccare la spina al governo. Ma, più passa il tempo, più aumenta il conflitto tra i due partiti e specialmente all’interno dei 5 Stelle dove non mancano molti problemi i cui nodi arriveranno presto al pettine.

Un Governo che con le due forze politiche che lo compongono, una di queste svolge il ruolo di opposizione. Una situazione strana che ormai provoca, quasi quotidianamente, sempre maggiori conflittualità tra Lega e Movimento 5 Stelle. Insomma condizioni che aggiungono ulteriore incertezza a quelle già esistenti causando grosse preoccupazione per il futuro. Infatti alle tante crisi aziendali bisogna sommare il calo della produzione industriale e le difficoltà sul versante occupazionale per le quali non si vedono prospettive.

Ma ciò che potrebbe rendere incandescente l’attuale situazione già difficile per la forte incertezza delle condizioni economiche, è la questione di nuove autonomie richieste allo Stato dalle Regioni del Nord nonché dalla reazione negativa espressa da quelle del Sud per tale progetto. A tutto ciò si aggiungono le baruffe dentro e fuori dal Governo sul blocco di gran parte delle grandi opere infrastrutturali che vedono coinvolgi tutti i partiti. Quindi tensioni su tensioni che non rendono vita facile al governo e che, altresì, creano divisioni nella società che potrebbero generare gravi conflitti.

Se intendono ancora darsene di santa ragione, pur sventagliando sorrisi a più non posso, cosa che avviene ormai da diversi mesi, faranno tanto male al Paese quanto a chi dei due risulta essere più gracile. Per fortuna c’è un limite prefissato che impedirà a costoro di scivolare lungo le spire più impietose. Quella barriera è posta all’ingresso del 26 maggio e all’uscita di quella domenica, tardo primaverile, i due attori dovranno finalmente deporre le maschere e presentarsi autenticamente senza alcun infingimento. Perché quel voto definirà lo spartiacque tra la farsa giostrata in un anno e il futuro che imporrà una serietà da cui non si può in alcun modo fuggire.

Purtroppo dobbiamo attendere ancora l’ultimo atto di questo teatro poco divertente e fonte, ogni giorno, di nuovi problemi per l’Italia.