Nel crogiolo dei 5 Stelle

Si tratta per salvare il Movimento dalla dissoluzione. La tanto deprecata mediazione, così essenziale alla politica, entra a pieno titolo nel frasario e soprattutto nella condotta dei grillini (ammesso che continueranno a chiamarsi così).

Si tratta per salvare il Movimento dalla dissoluzione. La tanto deprecata mediazione, così essenziale alla politica, entra a pieno titolo nel frasario e soprattutto nella condotta dei grillini (ammesso che continueranno a chiamarsi così).

 

La resa dei conti non sembra essere giunta all’epilogo. Sembrava essere lì ad un passo e invece, ci ha girato le spalle. L’interpretazione che si può dare è che per la prima volta, Grillo abbia temuto il peggio. Infatti, dai resoconti odierni, è stato lui a virare la prua.

Fino a ieri era tutto disposto perché votassero il nuovo direttorio e oggi, sorprendentemente, il grande garante interrompe quella mossa. Segno indiscutibile di paura.

Che ci fosse nell’aria una ormai consumata rottura, era fatto ormai acquisito. Il Beppe nazionale ha quindi smorzato la forza, ha rinviato qualsiasi votazione, ha predisposto una commissione – ha copiato con ciò il vecchio costume da lui ampiamente criticato, le vecchie mediazioni democristiane – formata da sette soggetti, alcuni suoi, altri marcati dalla fede opposta.

Tutto sospeso.

Saranno giorni di studi sulle virgole e i punti e virgola dello Statuto. Con ciò si capisce che il destino dei 5 Stelle non è proprio quello immaginato solo qualche giorno fa: potrebbero trovare una via di mezzo per salvare capra e cavoli.

Da parte mia, trovo più intelligente questo modello (non a caso sono un vecchio democristiano), rispetto al frenetico e chiassoso taglio con l’accetta. Ma questo, non è che un mio vezzo politico; ossia, far prevalere sempre il lavoro di cucitura piuttosto che strappare violentemente un’unità.

Con questi giorni caldi, avendoci tolto la morsa del covid, gioiosamente contenti per i risultati calcistici, con gli occhi pieni di sole e di mare, avremo, tra le varie realtà politiche nostrane, il bel compito di seguire l’evoluzione nella casa che sul frontespizio ha in gran forza il motto: vaffa.