Leggo Merlo sempre con grande interesse e quasi sempre con totale consenso. Parla giustamente di una “historia dolorum”. 

Confesso in materia di aver fortemente peccato. Proveniente fin da giovanissimo dalle esigue file democristiane della Base romana, ho fin dalle origini partecipato con piena convinzione all’esperienza della Lega Democratica. Ma sul punto, quello cioè di dare vita al partito democratico progressista nell’ottica della democrazia bipolare dell’alternanza, credo che sbagliammo. 

Avevano ragione Ruffilli ed Elia ad opporsi a tale disegno. E insieme a loro Gerardo Bianco e Sandro Fontana a criticarci, soprattutto nel nostro considerare il problema politico sotto il solo profilo intellettuale, senza porgere dovuta attenzione a quello sociale della partecipazione, della militanza, della crescita comune. 

Fu pura astrazione. Don Benedetto direbbe che abbiamo dato vita a un ircocervo. Non si trattava infatti solo di fondere popoli di due tradizioni culturali, ma di due mondi sociali, di due comunità assai radicate e internamente solidali e composte, con riferimenti esterni solo raramente componibili. 

Poi dall’esterno sono sopraggiunti eventi planetari che a loro volta hanno modificato alla radice vita e cultura del nostro Paese, già di per sé assai debole, sconvolgendo ogni riferimento a modelli del passato, costumi, morale, coscienze. 

Altro che partito politico, qui occorre un lavoro di base che solo un graduale recupero a livello di formazione personale e di ricostruzione dei legami sociali potrà con il medio-lungo periodo produrre effetti utili. Ecco perché a mio avviso sul piano politico solo la  proposta di D’Ubaldo, relativa a impegni amministrativi locali di base, può essere oggidì praticata con speranza di poter poi conseguire nel futuro obiettivi più validi a livello statuale ed europeo. 

Ad esempio, come la mettiamo ora col garbuglio degli attuali riferimenti partitici a livello continentale? In un momento oggi favorevole per il nostro Paese, chi qui in Italia come “popolare europeo” incontrerà la Merkel? Berlusconi? O addirittura Conte e il movimento delle 5 Stelle? 

A tanto siamo arrivati!