Papa: in questo tempo di pandemia un virus ancora peggiore è l’egoismo indifferente 19 aprile 2020

Quel che sta accadendo ci scuota dentro

Le parole del Papa risuonano nella chiesa vuota di Santo Spirito in Sassia, a pochi metri dal colonnato di San Pietro.

Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!

Nell’omelia Francesco intreccia riflessioni e auspici con scritti e parole di santa Faustina Kowalska, apostola della Divina Misericordia.  E sottolinea che, dopo la risurrezione di Gesù, “uno solo era rimasto indietro e gli altri lo aspettarono”.