Secondo il ministro tedesco Scholz il debito comune emesso dall’Ue “continuerà” oltre l’emergenza e “forse” costituisce “il maggiore cambiamento” nell’Unione europea dall’introduzione dell’euro.

Per Scholz, la comunitarizzazione del debito “non è un fuoco di paglia legato alla crisi”. Inoltre, il Fondo per la ricostruzione dell’Ue è “un autentico passo avanti per la Germania e l’Europa da cui non si torna indietro”.

Nel complesso, ha sottolineato Scholz, “sono tutti cambiamenti profondi, forse i più grandi dall’introduzione dell’euro”. Per il ministro delle Finanze tedesco, “ora si dovrà inevitabilmente discutere delle entrate comuni dell’Ue, che potrebbero migliorare la capacità di azione dell’Unione europea”.

Per tale motivo, ha dunque senso che l’Unione europea generi proprie entrate, ad esempio mediante il commercio di quote di emissioni nel trasporto marittimo e aereo, la tassazione delle transazioni finanziarie o delle piattaforme digitali. Al fine di poter agire più rapidamente nelle crisi e nelle sfide future.

Secondo Scholz, infatti, “l’Unione europea ha bisogno dell’opportunità di agire insieme”. Tuttavia, ciò “richiede decisioni a maggioranza qualificata in politica estera, fiscale o di bilancio invece della necessità dell’unanimità”.