Il marxismo non c’è più; il liberalismo è una categoria ottocentesca. Ci sono, se mai il neoliberismo e il neostatalismo, con tutte le implicazioni negative, perché entrambi funzione l’uno dell’altro, nella non valorizzazione della persona. Dunque rimane il popolarismo.
Il popolarismo sturziano è una virtù, per un certo verso astratta e per l’altro, molto concreta. Quando i socialisti in Sicilia fanno lo sciopero contro gli agrari, Sturzo, che non aveva ancora fatto il partito a inizio del secolo scorso, va ed è solidale coi socialisti, però poi dice ai socialisti-io voglio togliere la terra agli agrari, ma per darla ai contadini, mentre voi volete togliere la terra gli agrari e darla allo Stato, quindi questo non è in funzione dei contadini-. Questa cosa l’ho ripensata spesso, perché De Gasperi, che nella vulgata generale sarebbe un conservatore, fece la riforma agraria in due mesi.

Sturzo è ancor oggi, meravigliosamente, la soluzione ai grossi problemi dell’Italia. Perché la triade impresa, lavoro, famiglia è la circolarità creativa e risolutiva del nostro paese.La DC non è mai stata un partito dei cattolici, ma di cattolici e laici nello stesso tempo, e seppe riunire uomini e donne di buona volontà, uniti nello spirito dei valori della libertà e della dignità della persona e del lavoro, con concretezza e realismo politico. La DC fu soppressa nel 1994. Non facciamo un’altra Margherita per favore, un partito cioè stampella della sinistra, come vorrebbero alcuni e come vorrebbero anche diversi “esponenti del mondo cattolico”.

Nemmeno Sturzo lo volle e si schierò in alternativa alle proposte politiche ufficiali, subendo il martirio dell’esilio. Oggi ci aspetta sicuramente un altro martirio, quello che abbiamo visto di recente e che potrebbe concretizzarsi nelle prossime regionali ( alle quali ci prepareremo con meticolosa cura senza trascurare nessun particolare) per una alleanza innaturale con le sinistre da parte di esponenti cattolici di “varia appartenenza”. Non facciamo un partito clericale, nè un partito “clericaldisinistra”, i cui preliminari li abbiamo sconsolatamente intravisti…Perché abbinare l’azione, l’anima e lo spirito dell’opera immensa e originale di La Pira a piccoli personaggi della attuale sinistra, con eminenti benedizioni, è la peggiore conclusione che noi, che crediamo nei valori universali del popolarismo di Sturzo e De Gasperi, potremmo fare. Grazie e speriamo di essere bravi a resistere alle sirene clericali.