Carissimi, mi rendo conto che di fronte al coronavirus ci sentiamo tutti un po’ a disagio e tutti bisognosi, anche, di consigli e rassicurazioni.

Vedere gente con la mascherina contribuisce a diffondere l’allarme. Anche l’Organizzazione mondiale della salute è intervenuta (non proprio tempestivamente, ma alla fine è intervenuta).

Colpisce leggere che tra i suoi consigli per combattere il rischio contagio vi sia quello di lavarsi le mani. Che detta così, fa venire in mente le raccomandazioni dei nostri telegiornali quando la canicola estiva imperversa: “Non uscire nelle ore calde della giornata, evitare cibi pesanti, ingerire bevande non troppo gelate…”. Alle donne incinte e agli anziani – ad abundantiam – si prescrive intelligentemente di non fare sforzi.

Avete presente, vero? Non dico bugie o fanfaluche. Questi sono i consigli. Dunque, mentre restiamo in attesa di apprendere notizie confortanti sul fronte del vaccino, ansiosi di uscire dal labirinto di paura, dobbiamo attrezzarci di buona volontà e sciacquarci per intanto le mani al lavandino, magari prima dei pasti.

Ma non finisce qui! Se aprite il sito della suddetta Organizzazione mondiale potrete anche scoprire che nel caso vi sentiate spaventati, meglio di ogni altro rimedio sarebbe rivolgersi a persone di cui vi fidate. In sostanza, non bisogna chiedere aiuto a chi stimiamo poco, ai ciarlatani di professione, agli imbonitori variamente camuffati.

Ecco perché mi scuote la dichiarazione che ho ascoltato ieri sera. Suonava in questi termini: “Chiediamo una risposta chiara a quattro domande: qual è il tasso di contagio, qual è il tasso di mortalità, si può essere infettati da persone asintomatiche, si può guarire. Vogliamo sapere tutto sul coronavirus, altrimenti non potremo dare una mano”.

E che diamine! Siccome nessuno dice niente, tutti tacciono, ciascuno si arrangia come può; siccome giornali e tv fanno pippa, parlando di sport invece che del virus; e siccome, infine, il governo ha posto la censura sull’informazione e tutti i politici si trastullano con altro, senza pensare ai rischi di contagio; per tutte queste ragioni, è giusto – santo cielo – annunciare il disimpegno dal fronte della collaborazione!

Evvia, diciamolo, a quale livello di spregiudicatezza si deve giungere per farsi dire “brava Meloni”! Ma che sia lei, con questi annunci, la persona fidata alla quale ci indirizzano gli esperti mondiali della sanità?