Piemonte, approvata la Carta etica della montagna

La libertà e la gratuità d'accesso alla montagna sono valori primari. Da qui la necessità di proteggerne il patrimonio naturale e culturale

Come avvicinarsi alla montagna e viverne le bellezze senza depauperare il suo significato? Ne sa qualcosa la Regione Piemonte che, su indicazione dell’assessore Alberto Valmaggia e dell’assessore Augusto Ferrari, ha approvato la Carta etica della montagna. L’obiettivo del documento è quello di promuovere una cultura ne che valorizzi l’economia locale, legata a una frequentazione turistica sostenibile e socialmente inclusiva, nell’ottica di accogliere anche le fasce più fragili della popolazione.

I comportamenti da ricercare e da perseguire devono essere improntati secondo i principi di uno sviluppo ecocompatibile e sostenibile che uniscano, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale ed istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere quelle future.

In questo senso la continua crescita di esperienze positive di montagnaterapia hanno stimolato la volontà di implementare iniziative a contatto con la montagna, per persone affette da patologie psichiatriche, fisiche, emotive e cognitive proprio a carattere terapeutico-riabilitativo o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche.

La Carta etica della montagna promuove l’impegno alla corresponsabilità di tutti i soggetti che, a vario titolo hanno a che fare con l’ambiente montano, dalle istituzione ai residenti con il coinvolgimento dei professionisti della montagna, dei servizi sportivi, dei servizi socio-educativi e sanitari, delle associazioni, delle imprese e del Club alpino italiano.

La Regione Piemonte da tempo è sensibile al tema ed è per questo motivo che con la Carta etica ha voluto sottolineare l’importanza di una politica pubblica per la montagna tale da contribuire alla coesione sociale e allo sviluppo economico sostenibile. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, che ha detto: “Dopo aver vissuto negli scorsi mesi l’esperienza della montagna terapia ho acquisito ancor più la consapevolezza del valore terapeutico del camminare in montagna e di come, a fini terapeutici, possa migliorare la qualità della vita anche delle persone più fragili o problematiche. Ma non solo, ha un significato più profondamente umano: aiuta a conoscere meglio se stessi e a condividere positivamente il punto di vista degli altri, opportunità che dobbiamo mettere al servizio di tutte le nostre comunità”.

“La montagna, per le sue caratteristiche di innata bellezza, può e deve diventare un patrimonio di tutti, in modo particolare nella nostra regione, per gran parte ricoperta di alture e scenari diversissimi tra loro – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo della montagna, Alberto Valmaggia . Anche grazie alla Carta etica e agli importanti investimenti fatti in questi anni, soprattutto sul turismo outdoor, intendiamo operare a vantaggio delle attività sociali ed economiche del territorio montano, con lo scopo di sostenere chi vive in montagna, ma anche promuovere le terre alte quale principale meta del Piemonte”.