Un autorevole, ed amico, esponente del cattolicesimo democratico mi diceva nei giorni scorsi che dopo la drammatica emergenza sanitaria che ci ha colpiti partiremo tutti dal medesimo nastro di partenza. Ovviamente si riferiva alla ripartenza della politica, dopo la sospensione obbligata e dovuta di questo terribile periodo. Fuorchè qualcuno pensi che oggi la politica in Italia sia viva e vitale. 

Ma perchè tutti insieme ai nastri di partenza? Per un semplice e persin banale motivo. Perchè questa terribile pandemia ha cambiato e cambierà radicalmente i connotati della nostra politica: la sua agenda, le sue priorità, i suoi strumenti concreti e, molto probabilmente, anche la sua classe dirigente. Insomma, cambieranno profondamente i tasselli del mosaico. Alcuni elementi già emergono dall’orizzonte. Seppur ancora in modo confuso. Conteranno molto la competenza, la serietà del politico e della politica, la sua professionalità, il rigore morale della sua classe dirigente e, soprattutto, alcuni valori di fondo che dovranno ispirare e orientare la stessa attività politica. A cominciare dalla solidarietà, dalla sussidiarietà, dal senso dello stato e dalla qualità della democrazia. Insomma, dalla ricerca costante, convinta e determinata, del cosiddetto “bene comune”. 

Sotto questo versante anche la tradizione del cattolicesimo politico italiano può tornare protagonista. E non attraverso la disputa, ormai ventennale, sulla necessità di dar vita alla sessantesima – circa – riedizione di un minuscolo partitino cattolico. Ma, semmai, con la convinzione, se non la certezza, di contribuire con altri all’opera di ricostruzione morale, civile, sociale, economica e politica del nostro paese. Perchè di ricostruzione si tratta, come ormai tutti sanno. E non di semplice aggiustamento o di gestione dell’ordinaria amministrazione. E in questa opera di ricostruzione del paese la nostra cultura di riferimento non potrà certamente essere assente o ritagliarsi un ruolo puramente testimoniale nè, tanto meno, ornamentale. E questo anche per una costante storica. Ogniqualvolta il nostro paese si è trovato di fronte ad un crocevia di grande delicatezza, la cultura, la tradizione, i valori e la stessa classe dirigente del cattolicesimo politico italiano sono stati di una importanza essenziale, se non decisiva, per il futuro e la crescita del nostro paese. 

Ecco perchè anche in questa drammatica circostanza saremmo, ancora un volta, importanti e forse anche necessari. Senza arroganza e senza alcuna presunzione. Ma con la consapevolezza di poter ancora giocare una partita importante. Forse la più importante per il nostro paese dopo il secondo dopoguerra.