Per molti bambini questa estate non sarà ricca di opportunità educative e all’insegna della socialità come molti speravano. Soprattutto a seguito di questi mesi passati in lockdown la speranza nella riapertura era accompagnata da quella di poter accedere a numerose attività estive per i bambini e i ragazzi.

Purtroppo però, come emerge dal rapporto di monitoraggio Riscriviamo il Futuro, le disparità in Italia nell’offerta dei centri estivi sono molte e minano alla socialità e alla ripresa educativa dei bambini: sembra che l’isolamento sociale, ricreativo e formativo per molti di loro sia destinato a continuare.

20 comuni capoluogo di regione sono stati presi in considerazione per questa ricerca. Abbiamo analizzato: il periodo di avvio delle attività, le fasce di età dei bambini accolti, le tariffe e le agevolazioni e le esenzioni.
Dall’analisi dei dati, emerge chiaramente un panorama frammentato in tutta Italia, con regole differenti in base ai comuni, che spesso crea confusione e marca le differenze tra nord e sud del paese.

Appena è stata resa possibile la riapertura, dalle linee guida ministeriali, ciò che ci si aspettava fosse una ripartenza all’unisono, tuttavia non è stato così e non tutti i comuni sono stati pronti da subito a riaprire le attività dedicate ai più piccoli e ai giovani.

Alcuni hanno centralizzato l’offerta mentre altri l’hanno delegata al privato e al non profit. In linea generale poi la situazione si è resa ancor più difficile a causa di informazioni frammentate e a un’offerta non uniforme per tutte le fasce d’età. Infine i costi, anch’essi diversi da territorio a territorio anche laddove il reddito famigliare presentato è lo stesso.

In questo periodo 6 genitori su 10 hanno fatto i conti con la riduzione temporanea dello stipendio, e quasi 1 genitore su 7 tra quelli di nuclei familiari più fragili, ha perso il lavoro a causa dell’emergenza.

Paradossalmente, se uno dei due genitori ha perso il lavoro, con esso ha anche perso il diritto alle forme di sostegno in base al reddito che consentirebbero ai bambini di svolgere attività formative e ricreative importanti in questo momento, cosa non da poco se si considerano le profonde differenze in termini di costi che è possibile verificare sul territorio nazionale.

Eppure proprio quest’anno l’offerta estiva è di particolare importanza, dopo il lungo periodo di isolamento, le scuole chiuse e tantissime famiglie che non trascorreranno nemmeno un giorno di vacanza mentre fronteggiano un grave impoverimento.

“Il diritto all’educazione dei bambini non può essere lasciato sempre in fondo alla lista. Questa estate deve essere l’occasione per restituire ai bambini più colpiti dall’isolamento educativo le occasioni di socialità, di gioco e di apprendimento che sono loro mancate, per prepararli ad un rientro a scuola sereno, afferma Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children commentando i dati sul monitoraggio dei centri estivi. “Chiediamo un impegno straordinario alle amministrazioni, alle scuole, alle istituzioni ad ogni livello per aprire nel mese di agosto spazi di gioco, educazione e di socialità per tutti i bambini, a partire da quelli che vivono nei quartieri più svantaggiati, utilizzando tutti i fondi stanziati, semplificandone se necessario le procedure di impiego. L’estate dei bambini non deve essere un tempo vuoto, ma un tempo ricco di opportunità”.

riscriviamo-il-futuro-rapporto-attivita