Se l’Italia (può) organizzare grandi eventi sportivi

Per cinque anni consecutivi, dal 2021 al 2025, si terranno a Torino le finali Atp di tennis

Per cinque anni consecutivi, dal 2021 al 2025, si terranno a Torino le finali Atp di tennis, il torneo di fine anno in cui si affrontano, come da tradizione, i primi 8 giocatori del mondo. Una novità assoluta per l’Italia che non aveva mai ospitato questa manifestazione, la più importante per il tennis professionistico, in programma dopo le quattro prove del Grande Slam. Per averla, Torino ha dovuto battere la concorrenza (agguerrita e qualificata) di Londra, Tokyo, Singapore, Manchester e Barcellona.

Non è una notizia da confinare nelle pagine sportive, per più di una ragione. La prima riguarda il valore economico dell’impresa. Per Torino il giro d’affari sarà, ogni anno, tra i 120 e i 150 milioni di euro. Negli ultimi nove anni le Atp Finals hanno portato a Londra oltre due milioni e 300mila persone, mentre 100 milioni di spettatori hanno seguito il torneo in televisione. La candidatura di Torino ha avuto la meglio grazie all’intraprendenza della sua amministrazione e anche grazie al sostegno finanziario del governo, che ha stanziato la somma necessaria per il montepremi quinquennale. In questo caso ha ben funzionato (per una volta) il gioco di squadra tra il Comune di Torino e Palazzo Chigi.

Ma ha funzionato anche – e questa è la seconda lezione – la capacità dei torinesi di valorizzare quanto di buono era stato fatto negli anni scorsi, da altre amministrazioni comunali e in altre stagioni politiche. La candidatura è risultata vincente anche perché Torino dispone degli impianti adatti e in particolare del Pala Alpitour, struttura costruita per le Olimpiadi inverali del 2006 in grado di ospitare 15 mila spettatori. L’affidabilità dimostrata in passato è diventata una garanzia per il presente. D’altra parte più volte nel corso della storia patria i piemontesi hanno dimostrato di saper conciliare il valore del cambiamento con quello della continuità. Tra poco più di un anno, nel giugno 2020, lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà la partita inaugurale del Campionato Europeo di calcio, per la prima volta itinerante. Ci aspettiamo dalla sindaca Raggi lo stesso scatto di orgoglio dimostrato dalla collega Appendino: Roma non può fallire una manifestazione sportiva così importante: hic Rhodus, hic salta.