Bandiere mezz’asta, un minuto di silenzio di fronte ai municipi e, forse, anche la convocazione dei Consigli Comunali. L’iniziativa dell’Anci – finalmente batte un colpo – non può non essere raccolta. E non solo per un atto formale ma perchè la democrazia deve riprendere a funzionare. Anche nel nostro paese. A partire dal basso, cioè dalla “palestra della democrazia” per eccellenza, ovvero i Comuni. E mi permetto di aggiungere dai piccoli comuni, che rappresentano l’ossatura centrale del sistema istituzionale e democratico del nostro paese. Perchè è vero che i Sindaci, frutto dell’elezione diretta, sono diventati – piaccia o non piaccia – i “dominus” a livello locale. E non solo. Per responsabilità, per le scelte che devono intraprendere e per il riferimento istituzionale che indubbiamente rappresentano di fronte alla propria comunità. 

Ma anche la democrazia partecipativa non può subire ulteriori ed inevitabili contraccolpi. Non può subirne a livello nazionale e non può subirne, com’è evidente, neanche a livello locale. Purtroppo, in questa drammatica emergenza sanitaria, dobbiamo fare i conti con un progressivo depotenziamento del Parlamento senza sapere che cosa potrà produrre concretamente questa deriva che pare ormai irreversibile. Una deriva che, però, rischia di indebolire lo stesso tessuto democratico. 

Ecco perchè la ripartenza democratica nel nostro paese deve coincidere, ancora una volta, con il rilancio dei Comuni. Senza il protagonismo civile, politico, istituzionale e comunitario dei Comuni il rischio della deriva autoritaria ed illiberale può essere veramente dietro l’angolo. 

Per questi motivi l’iniziativa dell’Anci non va sottovalutata. Perchè dietro l’atto formale c’è un proposta politica che si può e si deve raccogliere sino in fondo. E noi ci saremo. A cominciare dal comune di Pragelato, città “olimpica” della Via Lattea.