E’ morto a Milano Carlo Smuraglia, presidente onorario dell’Anpi, avvocato ed ex parlamentare.

Nato ad Ancona nel 1923, avrebbe compiuto 99 anni ad agosto.

La sua storia personale è ricca di avvenimenti.

Tutto iniziò l’8 settembre 1943 quando mise fine agli studi. Dopo avere rifiutato le chiamate di leva dei fascisti della neonata Repubblica Sociale Italiana, con l’arrivo delle forze alleate nella sua regione, le Marche, decise di unirsi alla Resistenza arruolandosi nel 1944 come volontario nel Gruppo di Combattimento “Cremona”.

Il Gruppo di Combattimento “Cremona iniziò a far parte del conflitto nel 1945, con organici ancora incompleti, alle dipendenze del I Corpo d’armata canadese, che fornì alcune unità d’artiglieria di supporto.

Passato a fine febbraio alle dipendenze del V Corpo d’armata britannico, fu l’ unica unità partigiana aggregata organicamente ai Gruppi di Combattimento.

Finita la guerra divenne docente universitario, insegnando diritto del lavoro presso le università di Milano e di Pavia.

Fu anche consigliere regionale in Lombardia eletto nelle fila del PCI e presidente del consiglio regionale lombardo. Senatore per tre legislature, dal 1994 per sette anni fu presidente della Commissione lavoro.

Tra il 2011 e il 2017 è stato alla guida dell’Anpi e ultimamente è balzato agli onori della cronaca per lo scambio di battute  con Gianfranco Pagliarulo, sull’invio di armi e aiuti militari all’Ucraina.

Smuraglia aveva infatti paragonato la resistenza degli ucraini  a quella degli italiani tra il 1943 e il 1945 e aveva pertanto sostenuto la linea del governo sulle forniture di materiale bellico.

Nel 2016, da presidente dell’Anpi, era stato protagonista di una serie di scambi con Matteo Renzi sulla riforma costituzionale, che l’associazione aveva contestato schierandosi per il no al referendum.