A voler vincere sempre, si rischia di cadere e farsi persino male. Più ragionevole è condividere con altri il proprio parere, eventualmente far prevalere ciò che sembra irrinunciabile, ma saggiamente cedere a vantaggio di chi la pensi meglio di noi. In politica, l’atteggiamento ragionale è sempre auspicabile, mentre quello muscolare, il più delle volte, porta seri guai.

Matteo Renzi, proprio in questi giorni, meglio dire in queste ore, mostra di essere poco equilibrato. Pretende che l’intera maggioranza si chini ai suoi piedi e nulla fa per trovare una via di mezzo, al fine di trovare una soluzione che un po’ soddisfi tutti e, conseguentemente e faccia pure rinunciare qualcosa agli stessi. Sulla prescrizione potrebbe avere pur ragione, ma fosse così, dovrebbe concludere sbattendo la porta al Governo. Da quanto si capisce, questo gesto non lo imporrà. Anzi, di momento in momento, sembra sempre più scivolare in un insopportabile contorcimento politico. Rischia pertanto, come indicavo all’inizio, di fare un clamoroso tonfo.

L’altro, che di cognome fa Salvini, è un Matteo che mantiene lo stile del primo. Mi riferisco alla vicenda relativa alla richiesta da parte della Magistratura di autorizzazione a procedere nei suoi riguardi, circa la vicenda della nave Gregoretti. Primo atteggiamento, contrario; secondo atteggiamento, invita i suoi parlamentari a votare a favore in commissione – ricordo che i leghisti con 5 voti vincono contro i 4 voti di Forza Italia e Fratelli d’Italia -; terzo atteggiamento, cambio di prospettiva a 180°, ordine di votare contro il provvedimento nell’aula del Senato con il comando ai senatori della Lega di abbandonare l’aula.

Ecco, ditemi voi, vi sembra forse questo un atteggiamento lineare? Si può cambiare tutto, ma non nel corso di qualche settimana. Infatti, ciascuno di noi cambia pure le sue idee, capita a tutti di non essere paracarro ma essere anguilla non è certo soluzione nobile, come non lo è l’essere sempre fisso come un chiodo.

Come vedete, i tempi che stiamo trascorrendo, sono infarciti di comportamenti del tutto arlecchineschi. Mi direte che siamo a carnevale, e avete persino ragione, ma pur essendo in un periodo caratterizzato dalle burlonate, non autorizza ad essere burloni in ogni angolo del nostro essere quotidiano.