Bisogna cambiare registro. Attendere quel che non arriverà, è tempo sprecato e indirizzo poco volto ad essere fruttuoso.

La stragrande maggioranza di noi, per non dire ormai tutti, soggiorna in un mondo scoppiettante. Dove a regnare è la novità e l’esternazione costante della stessa, magari in forme sempre più estreme e urlanti.

Mettetevela da parte. Il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, è persona che spariglierà le carte. Non riceverete soddisfazione dal suo modo di governare la comunicazione. Spegnerà luci e riflettori; metterà in sordina ogni rumore di sottofondo e di lato, premierà solo il semplice costrutto linguistico. È vero, dopo l’era dei megafoni, dei demagoghi televisivi, dei saltimbanchi arlecchineschi, passiamo alla sobrietà della sobrietà.

Niente più stile alla rotocalco. Presenze in talk show e programmi da soubrette, non saranno più all’ordine del giorno con questa nuova disciplina estetica. Immagino pure che metta a tacere tutti gli accoliti che contornano il suo ruolo: Ministri, Sottosegretari, uomini in sostanza, di Governo.

Ci sarà pertanto un coprifuoco che metterà alla berlina ogni espressione politica indirizzata dal costume holliwoodiano. Le notizie giungeranno, giustamente, con il contagocce e, quando si attueranno, avranno la caratteristica d’essere conformi ai fatti decisi, ai decreti firmati, ai disegni di legge e alle volontà espresse.

Questo nuovo regime, potrebbe educarci ad attese meno nevrotiche. Un buon farmaco. Anzi, ottimo farmaco. Troppi pagliacci hanno calcato il proscenio politico negli ultimi trent’anni, disintossicarci avrà il miglior effetto possibile di questa nuova tornata stilistica.

Non è forse così che si è presentato dopo sette otto giorni di Governo, il registro espressivo del Presidente Draghi. E non è forse vero che già in noi stia fiorendo un salutare cambiamento nei confronti delle notizie che giungono da Palazzo Chigi? Quando giungeranno i fatti, i fatti saranno comunicati; se i fatti non saranno prodotti, i microfoni resteranno spenti.

Questo è già un grande premio offerto agli italiani.