“Solo uno sviluppo sostenibile può generare ricchezza nel mondo”

Il richiamo del presidente della Fondazione Sorella natura Roberto Leoni al convegno "Ecologia globale: ambiente, agricoltura, globalizzazione"

Articolo già apparso sulle pagine di Tuscia Web 

Ambiente, agricoltura, globalizzazione. Ecologia globale. Sono stati questi i temi del convegno organizzato dalla Fondazione Sorella Natura e svoltosi questa mattina nella sala Mendel del convento della Trinità a Viterbo.

Tra gli interventi, oltre al presidente della Fondazione Roberto Leoni, anche il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, Piero Bassetti, presidente Globus e Focus, David Sassoli, vice presidente del Parlamento europeo e Aldo Carosi, vice presidente della Corte costituzionale. Con loro, docenti, ricercatori e rappresentanti delle organizzazioni professionali e di categoria.

“Siamo convinti – ha detto Leoni – che l’impegno per uno sviluppo sostenibile, oltre che un valore etico, rappresenta un importante elemento strategico in grado di generare nel mondo ricchezza, occupazione e coesione sociale. Se si vuole risolvere i problemi bisogna iniziare dalla formazione delle persone. Sono le persone informate e consapevoli che sanno intraprendere processi virtuosi per condividere le risorse ambientali e umanizzare le politiche economiche e sociali”.

Rispondendo ai forti richiami del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla mobilitazione comune per la salvaguardla dell’amblente, durante il convegno è svolta un’ampia riflessione sul ruolo globale dell’agricoltura nella cura del territorio, nell’utilizzo razionale dell’acqua e della terra, e nella lotta ai cambiamenti climatici.

Dopo i saluti del vescovo di Viterbo Lino Fumagalli ha fatto seguito una tavola rotonda condotta da Umberto Laurenti, segretario generale Fsn, a cui hanno partecipato la ricercatrice Elena Bocci e il docente Francesco Mattioli dell’Università La Sapienza di Roma, Bruno Ronchi, ordinario Unitus e Lucio Ubertini, glà docente de “La Sapienza” e cattedratico Unesco. Al centro del dibattito la crisi legata alle tensioni ambientali ed economiche legate alla globalizzazione dei sistemi produttivi, che compromettono la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile condiviso.

Molto attesi nella seconda parte del convegno l’intervento di Piero Bassetti e David Sassoli. Per Bassetti, “il caso nocciole di cui tanto si parla attualmente nell’alto Lazio deve spingerci a introdurre nel modello produttivo e anche esistenziale di questo territorio, che finora si è sottratto abbastanza alla logica dello sfruttamento iperintensivo e al suo snaturamento, il criterio della salvaguardia assoluta dell’ambiente e delle risorse naturali, e il superamento della logica della chiusura localistica, per offrire sul mercato globale i propri prodotti di qualità e la propria autentica e ben riconoscibile immagine”.

“Abbiamo bisogno di rafforzare il ruolo dell’Europa – ha concluso infine Sassoli – per regolare e umanizzare i meccanismi della globalizzazione, anche in agricoltura. Quasi 30 mila giovani under 40 nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per
l’insediamento in agricoltura dei piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea”.