Stragi nel Mediterraneo: appello “Non siamo pesci” firmato da 600 personaggi pubblici per istituire una commissione d’inchiesta

Tra i firmatari troviamo gli scrittori Andrea Camilleri e Roberto Saviano, i registi Matteo Garrone e Roberto Benigni.

Un appello cui hanno aderito più di 600 esponenti del mondo della cultura, intellettuali e personalità di varie provenienze, e che ha dato vita al manifesto “Non siamo pesci”, la cui frase è stata pronunciata da una migrante fuggita dal Congo a bordo dalla nave Sea Watch. Nel manifesto si denunciano tutte le politiche migratorie dell’esecutivo italiano, pur senza dimenticare le responsabilità dell’Ue nel suo complesso, e si invoca un’immediata inversione di tendenza.

“Vogliamo dare voce a un’opinione pubblica – si legge nell’appello – che esiste e che di fronte a una tale tragedia chiede di ripristinare il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, e soprattutto del senso della giustizia. A cominciare con il consentire alle navi militari e alle Ong che salvano le vite in mare di poter intervenire. E a chi finge di non conoscere le condizioni di quanti – grazie anche a risorse e mezzi italiani – vengono riportati nei centri di detenzione libici – si legge ancora nell’appello – chiediamo di fare chiarezza sul comportamento e sulle responsabilità della guardia costiera libica”.

Si vuole ricordare a tutti gli Stati europei che la redistribuzione dei migranti si fa a terra e non in mare”.

Tra i firmatari troviamo gli scrittori Andrea Camilleri e Roberto Saviano, i registi Matteo Garrone e Roberto Benigni.