La tecnica impiegata al Policlinico di Milano sfrutta virus inattivati, cioè resi innocui, per trasferire all’interno delle cellule del midollo prelevate direttamente dal paziente il gene corretto, che integrandosi nel genoma della cellula ripristina la funzione mancante.

La sperimentazione meneghina è la prima nel nostro Paese, e segue alcuni tentativi condotti in Nord America. Il paziente ha ricevuto l’infusione delle sue cellule modificate agli inizi di novembre.

Gli esperti stimano che l’effetto dell’inserzione del gene possa perdurare per diverso tempo, anni, con grande impatto positivo sul paziente e anche sul sistema sanitario nazionale.