Se le cronache politiche rispondono al vero, non potremmo che arrivare ad una sola conclusione:  E cioè, nell’attuale contesto politico italiano può veramente capitare di tutto. Le elezioni del 2018  saranno, infatti, ricordate nella storia politica italiana perchè dopo la vittoria – va riconosciuta,  schiacciante – delle forze populiste e demagogiche è veramente capitato di tutto. Se dovessimo  elencare le cose realmente capitate in questi ultimi due anni si resterebbe semplicemente basiti.  Lo dico perchè abbiamo letto sugli organi di informazione che adesso, e del tutto legittimamente,  è stato presentato in Parlamento un emendamento pro Berlusconi in merito a materie riconducibili  alla sue aziende. Nulla di male e nulla di nuovo, verrebbe da dire. Ma, al di là di questo fatto  specifico che non voglio nè discutere nè approfondire, quello che emerge in modo persin plateale  è la sempre più marcata contraddizione tra ciò che si è detto per anni, se non per lustri, e ciò che  poi concretamente si fa. Dalle alleanze rifiutate senza se e senza ma, alla formazione di coalizioni  con la destra e poi con la sinistra; da giudizi sprezzanti e senza appello contro singoli esponenti  politici e poi misteriose e miracolistiche esaltazioni degli stessi; da programmi che non  prevedevano sconti a nessuno a scelte che vanno in tutt’altra direzione e via discorrendo.  L’elenco sarebbe lunghissimo e noto a molti, del resto.  

Ora, il dato politico che emerge è molto netto nonchè molto semplice. Nella politica  contemporanea, al di là dei pronunciamenti ufficiali e delle promesse pubbliche – che, com’è  ormai evidente a molti, sono per lo più farlocche – è veramente tutto possibile. Le strategie  congressuali, anche se i congressi non ci sono più perchè, come noto, non ci sono più i partiti  organizzati e strutturalmente democratici al proprio interno, si piegano alle contingenze del  momento e tutto può cambiare nell’arco di pochi giorni se non addirittura di poche ore. I  programmi di governo sono semplici annunci perchè possono essere messi in discussione con  alleanze impensabili sino a poco tempo prima. E le vecchie parole d’ordine contro tizio o contro  caio, rischiano di tradursi, per il principio dell’eterogenesi dei fini, in un poderoso boomerang  perchè prima o poi proprio con tizio o con caio ci si allea. Insomma, non lamentiamoci se poi i  sondaggisti ci dicono che la politica è sempre meno credibile e i politici e i partiti sono in caduta  libera. E questo perchè, come ci ricordava lo storico Pietro Scoppola, la politica e i partiti sono  credibili solo se, diceva il grande intellettuale cattolico democratico, si riesce a legare “la cultura  del progetto con la cultura del comportamento”. Ecco, senza quella capacità non può che  stravincere il trasformismo, la casualità, l’improvvisazione e la decadenza etica.