Trasporto pubblico locale: 3.89 miliardi alle Regioni

Stanziati dal Mit per migliorare la qualità del servizio in termini di efficienza e di sostenibilità

Il titolare del Mit, Danilo Toninelli, ha siglato ieri il decreto interministeriale con il quale vengono ripartiti tra le Regioni a statuto ordinario 3.898.668.289,20 miliardi di euro come anticipazione dell’80% del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario. Tra i fondi sono stati conteggiati, e dunque di fatto sbloccati, 300 milioni di euro accantonati dalla legge di Bilancio 2019.

“Potenziare il trasporto pubblico locale è, sin dall’inizio, uno dei miei obiettivi prioritari – ha detto il Ministro – La via maestra per garantire ai cittadini spostamenti adeguati, facendo passi in avanti verso l’intermodalità e l’obiettivo d’incentivare forme di viaggio a basso impatto ambientale. Sono dunque soddisfatto di essere riuscito a sbloccare a tal fine le risorse accantonate in Manovra, perché sul Tpl non è ammissibile risparmiare né tagliare nemmeno un euro”.

L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di motorizzazione (con una media di circa 65 auto ogni 100 abitanti). Negli ultimi anni il tasso di motorizzazione medio dei capoluoghi italiani ha mostrato addirittura un incremento. Per controbilanciare questa situazione bisognerebbe quindi puntare sull’attrattività e sull’efficienza del trasporto pubblico locale; settore cruciale per mettere in campo il cambiamento. Dall’ultimo Rapporto dell’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort) vediamo come nelle grandi città la quota del trasporto pubblico sfiori il 30% degli spostamenti motorizzati (il doppio della media), mentre nei Comuni con meno di 50.000 abitanti si fermi al 4% circa. Questa ampia forbice pone domande su come organizzare in modo ottimale la mobilità collettiva (copertura dei bisogni della domanda in modo economicamente sostenibile) dalle aree urbane dense fino a quelle interne meno popolate e più disperse.

In Italia infatti circa due italiani su tre vivono nei Comuni con meno di 50.000 abitanti, ricadenti o meno nelle aree metropolitane: cittadini che si muovono pochissimo con i mezzi pubblici anche quando devono spostarsi verso i poli maggiori. Secondo i dati Isfort gli italiani vogliono scommettere sulla mobilità sostenibile, chiedendo più investimenti per rendere competitive le soluzioni alternative all’auto, in particolare per il trasporto pubblico, nonchè maggiore determinazione nella messa in campo di misure che favoriscano il riequilibrio modale e la vivibilità delle città. Questo in sintesi il quadro che emerge dallo specifico focus di indagine condotto lo scorso anno sul tema della valutazione delle politiche di mobilità sostenibile.

Le opinioni analizzate, derivanti da altrettante linee di approfondimento di Audimob, sono in primo luogo la propensione al cambio modale, con un intervistato su tre che vorrebbe aumentare l’uso dei mezzi pubblici (in calo di qualche punto tra il 2015 e il 2017, più forte nelle grandi città) e quasi quattro su dieci che vorrebbero implementare l’uso della bicicletta (in sensibile crescita ma con valori più bassi nelle grandi città dove ragioni di sicurezza e di inquinamento scoraggiano un uso più diffuso del pedale); l’automobile registra invece oltre un terzo di “desideri” opposti, nel senso che la si vorrebbe lasciare in garage qualche volta di più. A tale proposito la valutazione dei cittadini va ai mezzi alternativi all’auto, che occorre incentivare. Ed è soprattutto il trasporto pubblico che, secondo gli intervistati, dovrebbe essere sostenuto con investimenti pubblici. Seguono la bicicletta (76%), anche nella versione bike sharing (61%), e più staccati, ma con percentuali comunque superiori al 50%, il car sharing e il car pooling (valori per la sharing mobility in forte crescita dal 2016). L’ultimo focus di Isfort rileva infine l’opinione delle persone in riferimento alle politiche da attivare per ridurre l’inquinamento nelle aree urbane. Il consenso alle diversificate misure sottoposte a valutazione è risultato amplissimo, sempre superiore al 50% con la sola eccezione della tariffazione della sosta. L’opzione per il trasporto pubblico si conferma nettamente come la scelta preferenziale dei cittadini: il 94% degli intervistati considera infatti utile “potenziare e migliorare i servizi di trasporto pubblico” e di questi oltre la metà (57% del totale) valuta questa azione “assolutamente prioritaria”.