Attraverso il fondo fiduciario regionale dell’Unione europea è stato adottato un nuovo piano di assistenza da 100 milioni di euro a sostegno dei rifugiati, degli sfollati e delle comunità di accoglienza in Libano, Giordania e Iraq. Il piano prevede il potenziamento dei sistemi di erogazione dei servizi pubblici, un maggiore accesso all’insegnamento superiore e il miglioramento dei servizi di protezione dei minori.

Questi ulteriori 100 milioni di euro in risposta alla crisi siriana, potranno aiutare i rifugiati a diventare economicamente più autonomi. L’accesso ad attività che generano reddito, infatti, consentirà loro di prendere in mano la propria vita, di provvedere alle proprie esigenze e di preservare la loro dignità. Allo stesso tempo vengono sostenute le comunità di accoglienza e i Paesi confinanti con la Siria negli sforzi a sviluppare le loro economie pur con le criticità connesse al conflitto ancora in corso.

Dalla sua istituzione, nel dicembre 2014, il fondo è rivolto alle complessità derivanti dalla crisi siriana. Una misura che rafforza la politica integrata dell’Unione in materia di aiuti in situazioni di crisi, privilegiando la resilienza a lungo termine e le necessità urgenti (nel quadro del processo di ritorno alla normalità) dei rifugiati siriani, delle comunità di accoglienza e delle loro amministrazioni in Paesi vicini come l’Iraq, la Giordania, il Libano e la Turchia.

Il fondo è inoltre alla base dei patti che l’Ue ha concordato con la Giordania e con il Libano per offrire loro una migliore assistenza in virtù del numero dei dei rifugiati. I diversi programmi, nel loro insieme, sono stati dedicati al miglioramento dell’accesso all’assistenza sanitaria, al miglioramento delle infrastrutture per l’approvvigionamento idrico e le acque reflue, all’emancipazione delle donne e alla lotta contro la violenza di genere, alle opportunità economiche e alla stabilità sociale.