Un Declino

Il PD e Fi che fino a qualche lustro fa sembravano inossidabili e veleggiavano verso destini trionfanti, nel corso di queste ultime stagioni politiche hanno visto drasticamente una inversione di tendenza

Qualsiasi partito o movimento resta in vita fino a quando registra pulsioni, forza, volontà e desiderio di trasformare le condizioni dell’uomo, della società, del lavoro e delle istituzioni. Quando cioè ha una freschezza ancora integra o per lo meno se non lo è, almeno abbia tratti significativi di freschezza e quindi di vitalità. Ma come la storia ci insegna e più volte ha mostrato, tutto questo bagaglio iniziale può finire. Cioè si avverte lo smarrimento del suo senso, vale a dire il motivo per il quale esiste. Va però riconosciuto che in alcuni frangenti della storia molte realtà sono rimaste in sella solo in virtù di una certa inerzia e questo non ha mai fatto bene ne al paese dove questo si manifestava, ne tanto meno ha fatto il bene per chi registrava questo flusso dettato solo dalla abitudine.

Per solito, invece, almeno nella stagione che stiamo vivendo, dove tutti i processi sembrano essere animati da una frettolosità nell’apparire come nel tramontare, quando capitasse una condizione di spegnimento delle finalità e degli ideali, allora è altamente probabile che la decadenza non si possa più arrestare.

Questa premessa, perché ai miei occhi quello che appare nella politica attuale è una manifestazione chiara di chi sia in salute e di chi, invece, versi in gravi condizioni.

Non c’è alcun dubbio che scintillante è la Lega e possiamo anche affermare che lo siano pure i 5Stelle anche se qualche opacità, nell’uno e nell’altro, di possano registrare.

Ma ben altro sta capitando invece alle altre forze in campo e lasciando perdere le realtà minuscole che vivono un dramma proprio per la loro poca consistenza (mi riferisco a FdI a LeU e ad altre ancora di piccole dimensioni), dove il medico sembra ormai al capezzale.

La faccio volutamente cruda l’immagine perché è preferibile non nascondere alcunché a chi sta passando un gramo periodo. Semmai potrebbe essere appunto utile per individuare terapie che in caso contrario sarebbero dimenticate.

Il PD e Fi che fino a qualche lustro fa sembravano inossidabili e veleggiavano verso destini trionfanti, nel corso di queste ultime stagioni politiche hanno visto drasticamente una inversione di tendenza e un aggravio così intenso da fare intravvedere un orribile precipizio.

Sono entrambi ridotti a parlare di cene o in qualche ristorante romano o ad Arcore. Ma mentre per quest’ultimo tale caratteristica appariva normalmente anche nei periodi fausti, nel caso del PD è il sintomo del malessere di cui facevo cenno; vale a dire quello smarrimento della funzione della vitalità che dovrebbe sempre animare una forza politica perché esplichi al meglio la sua funzione.

Se dovessi chiedere oggi a un elettore ipotetico del PD per quale ragione simpatizzi ancora per quelle orme, sono convinto che resterebbe interdetto e lascerebbe un silenzio inquietante.

Non si capisce come in così breve tempo abbiano scialacquato un patrimonio e una speranza almeno per un terzo degli italiani. Purtroppo e quasi inevitabilmente, quando si dimenticano le ragioni di quella nascita, si veleggia verso direzioni non più in sintonia con gli inizi ed è inevitabile, prima o dopo, uno stucchevole smarrimento.

Bene, siamo giunti a questo giro di boa.

Mi sono soffermato sui caratteri romani perché segnano maggiormente un triste tramonto. Se dovessi guardare alle periferie e in questo caso alla Regione Fvg, qui lo sconcerto sarebbe ancora più eclatante. Perché? Perché da una condizione di ricchezza politica senza precedenti, il PD è rimasto orfano di chi sembrava, fino a qualche anno fa, avere in seno qualche massimo dirigente nazionale.

Ed oggi, non solo orfano di costoro, ma squagliato in un aeriforme nulla: i circoli non hanno più iscritti o se ne hanno, sono ridotti a una manciata di inossidabili fedelissimi. Eppure, come è triste la storia, rammento ancora i sorrisi e le bandiere spiegate.

E, invece, oggi siamo a testimoniare un abbandono senza più alcun salvifico freno.