Nel Referendum Costituzionale ha prevalso il SI, come ampiamente previsto. La novità (positiva) è che il NO ha raggiunto mediamente il 30 per cento dei consensi. Visto che questa inutile e pasticciata riforma della Costituzione (oggi definitiva per decisione inappellabile del popolo, che ovviamente tutti dobbiamo rispettare) era stata votata dal Parlamento praticamente all’unanimità, tale significativa quota di voti per il NO dimostra una scomoda verità.

La resistenza contro la demagogia, l’anti politica e l’ostilità verso il Parlamento è largamente più diffusa tra il popolo di quanto non lo sia nel Palazzo. Forse è un piccolo segno che la società italiana inizia a produrre qualche anticorpo. Forse il “mercato elettorale del populismo” incomincia ad essere saturo e si inizia ad intravvedere una qualche “domanda” diversa. Peccato che anche alcuni partiti più responsabili, sia del centro sinistra che del centro destra, non lo abbiano capito.

Il quadro che ne esce, comunque, rende evidente a mio parere la necessità di una radicale ristrutturazione nel quadro della rappresentanza politica del Paese.