Siamo attraversando un periodo molto difficile per il nostro Paese, ma, data la gravità del momento, non si vedono, da parte dei soggetti politici presenti in parlamento, proposte risolutive per rilanciare una ripresa economica seria per lo sviluppo e il lavoro.

Il Paese ha un forte debito pubblico, una economia pressoché ferma, con una disoccupazione altissima, aggravata dal fatto che è in atto una pandemia che blocca tutte le iniziative.

La politica ha l’obbligo di provvedere ad intraprendere iniziative per cercare le soluzioni, ma vediamo che i partiti sono tutti impegnati nella discussione che pone in evidenza solo un tatticismo finalizzato ad occupare posti e strumentalizzare le questioni con lunghi ed inefficaci dibattiti, che creano solo una maggiore confusione nei cittadini, che poi non ne capiscono le vere motivazioni.

Assistiamo ad una crisi del Governo e notiamo che si va alla ricerca di una maggioranza invitando parlamentari di altri schieramenti  per raggiungere la maggioranza. Questo modo di fare politica è sicuramente inverosimile, per potere governare. L’esito della votazione al Senato, pone il Governo in evidente debolezza, poiché non ha raggiunto la maggioranza assoluta.

E sorprendente, poi,  la posizione di alcuni parlamentari, che non hanno storia nel cattolicesimo politico, di aderire ad una posizione politica del centro.

E’ stato evidenziato in altri momenti, che il centro non è il luogo geometrico, ma scaturisce dalla collocazione del cattolicesimo democratico e della nuova Dottrina della  Chiesa, che nacque dopo la pubblicazione della Enciclica Rerum Novarum, del 1891 di Papa Leone XIII.

Le altre posizioni di soggetti che si dichiarano moderati e centristi è perfettamente strumentale, dunque, da non tenere in considerazione nella storia del Movimento Cattolico.

Le forze che condividono il popolarismo di Sturzo e le idee di De Gasperi, oggi sono prive di una casa comune per cui, non è condivisibile l’assunto che i cattolici sono in tutte le formazioni politiche, perché questo genera diversità di vedute nell’affrontare la soluzione dei problemi reali.

La scelta di alcuni amici di entrare all’interno del PD, si è rilevata erronea, perché la divisione tra il mondo cattolico laico e i portatori del marxismo non è convergente. Lo vediamo oggi che gli stessi democristiani  dentro il PD, parlano ancora di uomini e cose come se fossero dentro la Democrazia Cristiana. 

Questa posizione non è condivisibile perché chi è entrato nel Partito democratico ha tralasciato la cultura cattolica per riconoscere la cultura socialista. Sono due mondi diversi e non sono compatibili tra loro, altra cosa è invece la collaborazione politica delle due culture.

Diamo uno sguardo alle forze politiche in parlamento:

Il PD dopo la morte di Berlinguer e la caduta del muro ha tradito il suo passato di difensore dei diritti dei lavoratori ergendosi a difensore di qualsivoglia diritto civile finendo ad essere un grande partito radicale di massa come del resto predetto e previsto da Augusto del Noce oltre 40 anni fa. Naturale dunque la sua alleanza con il partito populista per eccellenza, il partito dei 5 stelle, quello del no a tutto, ( Tav, Tap, olimpiadi ecc..) del giustizialismo becero, dell’assistenzialismo elevato a sistema e della decrescita felice. Ed è il dramma di questi giorni.

il PD, è la continuità storica e politica dell’ex PCI, che si è amalgamato con quelli della Margherita ex Democristiani. Da questo dopo è nato LEU, da una scissione del PD, dove sono confluiti i sostenitori riformisti, ovvero quelli di sinistra radicale.

La mancanza di un partito di centro di Cattolici Democratici, ha generato la formazione del M5S, che nasce come contestazione alla Casta, ma oggi sono dentro la sfera di Governo, e dall’altra parte si rafforzano la Lega e Fratelli d’Italia, con un calo di Forza Italia.

In questa breve descrizione, si vede chiaramente che la mancanza di un soggetto politico di cattolici democratici, anche in presenza del fatto di una legge elettorale maggioritaria, ha prodotto una serie di vicende che sono controverse per la sana politica del Paese.

Per questo  M.P.F.E., vuole contribuire alla nascita di un nuovo soggetto politico, che sia realmente l’espressione del Cattolicesimo Democratico, posto come continuazione della storia del Movimento Cattolico, con delle indicazioni che possono essere risolutive al bene comune.

Diamo alcune indicazioni che secondo noi sono importanti per il Paese.

Innanzi tutto è necessaria una pace fiscale con una nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali, con abbattimento al dieci per cento, per dare la possibilità a tutti di  pagare.

Sulle autonomie locali è necessario una rigenerazione degli Enti, Comune, Provincia, Regione, dove si dovranno ripristinare la Provincie perché assolvono un importante funzione nel paese.

Sulle riforme Costituzionali, a nostro avviso si dovranno proporre il vecchio numero dei parlamentari, con la riproposizione degli stessi collegi elettorali, perché la riforma del taglio dei parlamentari è contro la Democrazia e la rappresentanza dei territori, si è rilevata una inutile riforma.

Si dovrà riformare il Titolo V della Costituzione, in particolare la finanza pubblica e il fondo di perequazione, che produce forti disparità tra i Comuni e le Regioni, proprio per effetto della legge sul Federalismo fiscale.

Le riforme Costituzionali devono essere condivise non si possono fare a colpi di maggioranza, questo succede solo nei Paesi in cui la Democrazia risulta essere giovane e di tipo tribale.

Il nuovo soggetto politico sarà aperto a tutti coloro che vorranno condividere  le idee e i programmi, al fine di migliorare le condizioni sociali e politiche dei cittadini di questo Paese, ma soprattutto siamo convinti difensori e sostenitori del popolarismo di Don Luigi Sturzo e della Dottrina sociale della Chiesa.