Sono almeno 460 mila le persone a rischio a causa dell’interruzione delle forniture idriche ad Allouk, nel nord est della Siria. Lo riferisce un comunicato stampa dell’Unicef, secondo cui si tratta dell’ultimo di una serie di interruzioni nel pompaggio delle ultime settimane.

La stazione è la principale fonte d’acqua per circa 460 mila persone nelle città di al Hasakah, Tal Tamer e nei campi di al Hol e Areesha. “Un accesso ininterrotto e affidabile all’acqua potabile è essenziale per garantire che i bambini e le famiglie della zona non debbano ricorrere a fonti d’acqua non sicure”, ha dichiarato Fran Equiza, rappresentante Unicef in Siria.

“L’Unicef e i partner sostengono le famiglie sfollate con camion che trasportano acqua, ma questo copre a malapena il fabbisogno minimo. Nessun bambino dovrebbe vivere anche solo un giorno senza acqua sicura. L’acqua pulita e il lavaggio delle mani salvano vite umane. L’acqua e gli impianti idrici non devono essere usati per obiettivi militari o politici – quando lo sono, i bambini sono i primi e i più colpiti”.