Il momento è delicato, non possiamo mollare la presa. Bisogna andare avanti con la politica di vaccinazione a tappeto. Guai a illuderci che l’emergenza sia terminata completamente.

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Chi più sensibile della borsa. C’è un sensore che a voi sembra più attento ai soffi di vento dell’economia? Anche della spicciola economia. Sono domande retoriche. Tutti quanti voi sarete propensi a sostenere la tesi che nessuno abbia l’olfatto più fine di Piazza Affari. Oggi, una botta da orbi. Quasi il 4% di perdita. Cosa sarà mai successo? Qualche magagna nel settore della grande industria? Nelle telecomunicazioni? Nella robotica?

No. Non è questo. Questi hanno annusato la possibilità che il covid rialzi la cresta. Sembra che alcuni turisti, forse spaventati, abbiano già disdettato gl’impegni per il prossimo mese. Non c’è da scherzare. Ogni azione, alla fine, si paga. L’oste porta il conto dopo che ci siamo riempiti lo stomaco. Avete ancora negli occhi gli assembramenti di otto giorni fa, quelle piazze gremite, festose e non curanti di che cosa potessero essere fonte. Il pullman per le strade di Roma con ai lati folle senza ritegno.

Adesso paghiamo. E anche salatamente. Potresti subito fare un calcolo approssimativo di cosa indichi quel meno 4%. Certo lo pagano alcuni e non tutti. Ma non è così, in fondo, quella sciabolata colpisce l’intero corpo del Paese. Secondo i calcoli, il contagio crescerà ancora nei prossimi giorni. Per fortuna, la stragrande maggioranza degli anziani sono vaccinati e non vengono colpiti del malanno. Il virus predilige le generazioni più giovani. E questo, per fortuna, non interessa il registro più pesante.

Cosa fare? Mantenere alta la guardia sul fronte dei vaccini. Creare le condizioni perché anche i più riottosi capiscano l’importanza di quel provvedimento. Non permettere, almeno nei prossimi quindici giorni, manifestazioni affollate; nemmeno per chi fosse in possesso del green pass. Insomma, riguadagnare responsabilmente un atteggiamento che avevamo positivamente manifestato in più di un anno di esperienza collettiva.

E’ importante predisporre ogni misura perché, nella stagione peggiore, le nostre capacità di resistenza, siano ben forgiate e ci permettano di fronteggiare l’autunno con serietà, compostezza e senso di responsabilità.

L’economia, la salute e il nostro costume vanno tutti e tre potenziati, salvaguardati e se possibile, persino ampliati.

Stupido sarebbe perdere per vuota noncuranza il traguardo che abbiamo davanti a noi.