Vertice G7 di Elmau, Conferenza stampa conclusiva del Presidente Draghi.

 

Il Presidente del Consiglio ha partecipato alla terza giornata del Vertice G7 che si è concluso ieri a Elmau, in Germania.
Al termine dei lavori ha tenuto una conferenza stampa. In mattinata, a margine del Summit, ha partecipato a una riunione con il Presidente degli Stati Uniti Biden, il Presidente francese Macron, il Cancelliere tedesco Scholz e il Primo ministro britannico Johnson.
Ha avuto anche un incontro bilaterale con il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau.

Di seguito pubblichiamo l’introduzione di Draghi e, attraverso il link a fondo pagina, il successivo confronto con i giornalisti.

 

Redazione

 

Prima di tutto vorrei ringraziare il Cancelliere Olaf Scholz e la Presidenza tedesca per l’organizzazione del G7 e per l’eccellente accoglienza. Vorrei anche ringraziare lo Stato della Baviera per questa organizzazione a cui ha partecipato.

Questo G7 è stato veramente un successo. I nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute, in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze a livello umanitario, economico, sociale.

Durante la sessione di ieri mattina abbiamo avuto modo di ascoltare il Presidente Zelensky, che ci ha descritto quale è la situazione sul campo e ci ha chiesto aiuto per quanto riguarda il conflitto e la ricostruzione futura. Ci ha detto che dall’inizio del conflitto la Russia ha lanciato 3.800 missili sull’Ucraina, i massacri dei civili continuano, e Zelensky è stato molto esplicito sul fatto che c’è bisogno di proteggere la popolazione, che l’economia ucraina non riprende se non c’è protezione. Ha raccontato anche della situazione economica, parlava di 5 miliardi al mese di deficit.

Il G7 ha risposto dicendo di essere pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario.

Abbiamo anche riaffermato il nostro impegno sul fronte delle sanzioni, che è essenziale per portare la Russia al tavolo dei negoziati. La pace dovrà essere quella che vorrà l’Ucraina. Allo stesso tempo, come ha detto anche il Presidente Biden, dobbiamo essere pronti a cogliere gli spazi negoziali, se dovessero presentarsi.

Abbiamo avuto, a seguire, una sessione allargata a vari presidenti e primi ministri di Paesi non inclusi nel G7 e Paesi in via di sviluppo (Argentina, India, Indonesia, Senegal e Sud Africa).

È stata una discussione molto interessante. Da parte soprattutto del Presidente dell’Unione africana si è ritornati sulla questione climatica e sulle conclusioni che si sono raggiunte. Ci ha ricordato che in Africa vive il 30% della popolazione mondiale e che contribuisce solo per il 3% alle emissioni totali. Ci ha anche detto che se l’Africa usasse tutti i combustibili di origine fossile che ci sono, queste emissioni arriverebbero al 3,4%.

Queste sono stime, si capisce che il peso di questi provvedimenti per salvare il clima ricade in maniera sproporzionata sull’Africa e sui Paesi più poveri in generale.
In quella stessa sessione abbiamo avuto anche l’occasione di ascoltare il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ci ha descritto lo stato dei negoziati per sbloccare le esportazioni di grano e di fertilizzanti. A Kiev avevo auspicato che una iniziativa sotto l’egida delle Nazioni Unite fosse probabilmente l’unica alternativa possibile, ci erano stati gli sforzi indipendenti della Turchia. Ora in un certo senso le due cose si sono unite e hanno prodotto un piano di cui dopo vi parlerò.

Il Presidente del Senegal, Macky Sall, Presidente di turno dell’Unione Africana, ci ha poi detto che i fertilizzanti sono importanti quanto il grano, perché 4/5 dei cereali consumati in Africa sono prodotti da loro. Quindi è necessario avere i fertilizzanti per poterli produrre.

Il Segretario Generale, a proposito del piano e della possibilità di successo, ha detto che siamo ormai vicini al momento della verità, per capire se l’Ucraina e soprattutto la Russia vorranno sottoscrivere l’accordo che permetterà al grano di uscire dai porti. La situazione deve essere sbloccata in tempi rapidi, perché occorre immagazzinare il nuovo raccolto.

Il G7 ha inoltre appoggiato delle misure importanti per limitare i costi dell’energia. Tutti i leader concordano sulla necessità di limitare i nostri finanziamenti alla Russia di Putin, ma allo stesso tempo occorre rimuovere la causa principale di questa inflazione. Abbiamo dato ai nostri ministri il mandato di lavorare “con urgenza” su come applicare un tetto al prezzo del gas e del petrolio, ma la Commissione Europea ha detto anche che accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas, una decisione che l’Italia accoglie con favore.

 

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