Articolo pubblicato sul sito prima pagina news a firma di i Mario Nanni

L’articolo 67 della Costituzione italiana dice: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Che cosa significa? Quest’articolo della Carta fondamentale della nostra Repubblica, nel solco di una dottrina
condivisa e praticata dagli Stati democratici moderni negli ultimi due secoli, riconosce l’idea che un eletto in Parlamento debba essere interprete dell’interesse comune e non degli interessi di un gruppo particolare.

E che deve poter decidere liberamente senza sottostare a vincoli, sia da parte degli elettori sia dei partiti o dei gruppi parlamentari. Ebbene, questo articolo 67, cioè il divieto di vincolo di mandato, è a rischio di cancellazione: il maggior partito presente oggi in Parlamento, il Movimento 5 stelle, ha nel suo programma l’obiettivo di modificarlo introducendo il vincolo, e intanto minaccia di multe salatissime i parlamentari che dovessero uscire dal gruppo o abbandonare il movimento.

Questo tema incrocia altri importanti temi di politica e di riforma costituzionale. Nel caso dei 5 Stelle incrocia il discorso sui partiti digitali, della piattaforma Rousseau, un’associazione privata che in pratica ha appaltato la gestione di un partito politico, ne è diventato il luogo di decisione, saltando a pie’ pari la volontà degli eletti. Su questo gruppo di questioni si è svolto oggi nella sede della Cassazione, a Roma, un importante convegno, organizzato dall’associazione ‘’Italia Stato di diritto’’, che raggruppa giuristi, avvocati, professori, e che con questa iniziativa ha fatto sentire oggi nella Capitale la sua voce e il suo contributo al dibattito politico e istituzionale sempre più caldo oggi in Italia, tantopiù dopo il taglio dei 345 parlamentari che ha dato un colpo mortale al principio di rappresentanza.

Di questo tema specifico si è occupato oggi il neonato Comitato per il NO, nel referendum confermativo che si farà, ed è presieduto dall’on. Giuseppe Gargani.

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