Articolo pubblicato sulle pagine della rivista il Mulino a firma di Piergiorgio Corbetta

Sono passati quindici anni dalla nascita del blog di Beppe Grillo. Il 16 gennaio 2005 il comico genovese pubblica, infatti, il suo primo post ufficiale sul sito www.beppegrillo.it. Lo showman si è già occupato di politica (nei teatri e in tv), ma l’ingresso nella rete segna l’inizio di un modo completamente nuovo di farla, che si sviluppa con una velocità impressionante. Nell’ottobre dello stesso anno la rivista «Time» inserisce Grillo fra “gli eroi europei dell’anno”, a dicembre il sito vince il premio WWW de «Il Sole 24 ore» nella categoria news e informazione e nel 2008 l’«Observer» lo posiziona al nono posto fra i blog più influenti al mondo.Fra le prime iniziative lanciate sul blog possiamo qui ricordare la colletta fra i lettori per l’acquisto di una pagina su «Repubblica» al fine di chiedere le dimissioni del governatore della Banca d’Italia (“Fazio vattene”), l’acquisto di una pagina sull’«International Herald Tribune» (“Clean up Parliament!”) per denunciare i 23 parlamentari italiani condannati in via definitiva, la richiesta al Parlamento europeo di bloccare i fondi comunitari all’Italia perché “è come darli a Bokassa”, la richiesta di inviare una mail al presidente della Repubblica contro la “missione di pace” italiana nella guerra in Iraq.

Nella sua prima fase il blog svolge una funzione soprattutto di mobilitazione culturale con messaggi di rottura con la politica tradizionale, sia dal punto di vista contenutistico, sia stilistico. Ne riportiamo – come promemoria – un piccolo campionario: “Noi vogliamo una cosa nuova. Una iper-democrazia senza i partiti. Che non contempla i partiti. Una democrazia con al centro i cittadini”; “Abbiamo delegato dei truffatori, dovranno rispondere di quello che hanno rubato”; “L’economia basata sulla crescita del Pil rappresenta un inganno”; “Destra e sinistra: etichette preistoriche”; “Io ministro delle finanze voglio una signora che ha tirato su tre figli”; “La liquefazione del sistema è talmente veloce che domani rischiamo di svegliarci e non trovarli più (i partiti)”; “Non voglio sentir parlare di strutture. Siamo un movimento orizzontale, se ti sviluppi in verticale diventi un partito”; “(I politici) non c’è più speranza, sono sorpassati, è storia passata, si stanno sbriciolando da soli come il vampiro quando gli metti il punteruolo”; “Le pensioni non devono superare i tremila euro, tanto se guadagnavi milioni qualcosa da parte avrai messo, no? Altro che spending review”. Per non parlare poi delle definizioni irridenti, delle storpiature di nomi degli inquilini del “palazzo” (Rigor Montis, Minchionne, Tremorti, Cancronesi, Frignero, Forminchioni, Valium – Romano Prodi –, Morfeo – Napolitano –, Psiconano – Berlusconi – , Gargamella – Bersani –, Pdmenoelle, le Buffonarie…).Si tratta solo di brevi cenni per ricordare la fase iniziale e di rottura del blog.

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