31 Maggio, Giornata mondiale senza tabacco 2020 Un “vizio universale” da combattere per salvare vite umane!

Giornata mondiale senza tabacco.

In Italia  “c’è sempre più salute che va in fumo . “ I  morti causati dalle “bionde”, cioè attribuiti al consumo di fumo sono circa 90 mila, (il 14% di tutte persone decedute nel nostro Paese), come se fosse cancellata, in un anno, la popolazione di una  città come Pistoia, Guidonia o Catanzaro. Attualmente nel mondo le vittime del fumo sono oltre 7 milioni. Questi numeri,  che interessano, uomini e donne, come fumatori di sigarette di tabacco e come fumatori passivi, (cioè coloro che respirano il fumo degli altri)  dovrebbero essere meglio conosciuti e compresi, per capire la pericolosità e le conseguenze di un “ vizio universale.”

Infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, Agenzia specializzata dell’ONU, fondata nel 1946,con  sede a Ginevra, e     195 Paesi aderenti), ritiene che il fumo di tabacco rappresenti la seconda causa di morte al mondo e la principale causa di morte evitabile. Si calcola  oltre ai milioni di persone che perdono la vita ogni anno per tabagismo,  oltre 800.000, sono non fumatori, cioè quelli esposti al fumo passivo. Il fumo uccide, sul nostro pianeta, una persona ogni 6 secondi ed è a tutti gli effetti un’epidemia fra le peggiori, mai affrontate a livello globale, entro il 2030 i decessi per fumo potrebbero  raggiungere il numero di 8 milioni all’anno.

Qual’è oggi la situazione nel nostro Paese  rispetto al tabagismo? Sono 11,6 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 22% della popolazione, un milione in meno del 2005, anno in cui entro in vigore la legge Sirchia, che vietava il fumo nei luoghi pubblici, gli ex fumatori sono il 12,1% degli abitanti e i non fumatori il 65,9%. La prevalenza più alta di fumatori di sesso maschile si registra nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni (36,3%), mentre nella fascia 45 – 64 anni si registra la prevalenza più alta di donne (22,9%). Oltre i 65 anni troviamo le prevalenze più basse in entrambi i sessi. Rispetto all’area geografica, la prevalenza di fumatori è più alta al Sud in entrambi i sessi: 30,2% negli uomini, 22,4%nelle donne. Un dato particolarmente preoccupante riguarda la fascia di età tra i 15 e i 24 anni, in cui fuma il 20,9% dei maschi e il 16% delle femmine, dati che l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) evidenzia nelle sue periodiche rilavazioni.

Gli indicatori, delle nuove tendenze del fumo in Italia, evidenziano che gli utilizzatori abituali e occasionali di sigarette elettroniche sono circa 900 mila, di questi l’80,1% sono fumatori, dunque consumatori duali che fumano sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e.cig (sigaretta elettronica). Per quanto riguarda le sigarette a tabacco riscaldato, vengono utilizzate abitualmente o occasionalmente dall’1,1% della popolazione italiana, circa 600 mila  persone, con un incremento più che triplicato dal 2015 (18,9%) al 2019 (67,3%). Relativamente alla percezione del rischio per la salute dall’uso di questi prodotti, si osserva che sebbene la maggioranza dei fumatori (il 55,8%) ritenga che essi siano dannosi al pari delle sigarette tradizionali tradizionali, il 25,3% di essi ritiene che la sigarette a tabacco riscaldato siano meno dannose delle sigarette tradizionali. 

Infine è utile ricordare,  che in questa fase di emergenza sanitaria nel mondo, per l’OMS, i fumatori sono probabilmente più vulnerabili al COVID – 19, in quanto l’atto del fumo fa si che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) vengono a contatto con le labbra, aumentando la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. Secondo alcuni studi, i fumatori positivi all’infezione al momento del ricovero per coronavirus, presentano generalmente una situazione clinica più grave dei non fumatori e maggiore probabilità di aver bisogno della terapia intensiva e di ventilazione meccanica. 

La conoscenza degli effetti sulla salute dell’uomo, di questo “vizio universale”, ha determinato che ogni anno, il 31 maggio, l’OMS e i partner di tutto il mondo celebrano la Giornata mondiale senza tabacco, evidenziando i rischi per la salute associati al consumo di tabacco e con lo scopo di incoraggiare le persone, ad astenersi per almeno 24 ore, dal consumo di tabacco, invitandole a smettere di fumare in via definitiva.

La “Giornata” è stata indetta per la prima volta dall’OMS il 7 aprile 1988, in concomitanza con il 40° anniversario della sua fondazione. Da allora è stata accolta con crescente interesse da parte dei governi, organizzazioni sanitarie e opinione pubblica.

Ogni anno è stato scelto uno slogan per caratterizzare la ricorrenza, tra questi si ricordano alcuni: “Tabacco o salute:scegli la salute” nel 1988; “Luoghi pubblici e trasporto: meglio essere liberi dal tabacco” nel 1991; “Il tabacco uccide, non farti ingannare” nel 2000; “Tabacco e povertà, un circolo vizioso” nel 2004; “Gioventù senza tabacco” nel 2008; “Bandire la pubblicità, la promozione e gli sponsor legati al tabacco” nel 2013, “La tassazione dei prodotti del tabacco” nel 2014.

Il tema scelto, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per celebrare la “XXXII Giornata” in questo 31 maggio 2020, è: “Il segreto è svelato ”, con l’obiettivo di informare soprattutto i giovani,  e viene ricordato che: “ Il fumo non è responsabile solo del tumore del polmone, ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie (tosse, catarro, bronchiti ricorrenti, asma, ecc.) e cardiache (ipertensione, ictus, infarto, ecc.) che possono limitare le attività della vita quotidiana.

Un individuo che fuma per tutta la sua vita, ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo. In questi anni, a livello sia nazionale che internazionale, si stanno sempre più sviluppando interventi di prevenzione e di cura per affrontare “questa epidemia” o “vizio universale” in modo complessivo, con informazioni mirate a questo grande traguardo di ridurre il consumo di tabacco, che significa salvare vite umane. 

Infatti la campagna e gli obiettivi della “Giornata 2020” sono: “ Sfatare i falsi miti e far emergere il concetto di manipolazione, in particolare attraverso la pubblicità dei nuovi aromi e nuovi prodotti; Fornire ai giovani informazioni sulle tecniche usate dalle aziende per agganciarli e predisporli verso il consumo; Consentire agli influencer (nella cultura, sui social, a casa o a scuola) di difendere i giovani e  favorire il cambiamento.” .

Queste indicazioni sono nella sostanza quelle di  contribuire a proteggere le generazioni presenti e future, non solo dalle conseguenze devastanti per la salute, ma anche dalle piaghe sociali, ambientali ed economiche causate dal consumo di tabacco e dall’esposizione al fumo passivo.

Questo è il senso e le finalità della “Giornata mondiale senza tabacco”. Un  vecchio proverbio romano, dell’altro secolo, che oggi non si usa quasi più, ( anche se i proverbi sono  la saggezza dei popoli) sosteneva che: “ Il fumo fa male, alla tasca e alla salute”.

Quel proverbio, forse era ed è ancora  vero, anche oggi!