L’Assemblea costituente per dare vita ad un “nuovo” soggetto politico ispirato alla Costituzione e alla Dottrina Sociale cristiana, autonomo, laico, aperto a credenti e non credenti interessati al “bene comune”, è stata convocata a Roma per il 3 e 4 ottobre in continuità con il lancio del Manifesto dello scorso novembre passato alle cronache con il nome del professor Stefano Zamagni. Pubblichiamo il documento con cui è stata convocata l’Assemblea.

Conosciamo le serie difficoltà che gravano sull’Italia. Ne avvertiamo tutto il peso e la complessità.

È per questo che abbiamo lanciato il nostro Manifesto e stiamo andando verso l’Assemblea costitutiva di un nuovo soggetto politico che, sulla base di un’ispirazione cristiana, sia capace di rivolgersi con i suoi valori e le sue proposte concrete a tutti gli “uomini di buona volontà”. Le fondamenta dei nostri ideali sono nella Costituzione, nelle principali Dichiarazioni universali a favore della dignità umana, impregnate del Pensiero sociale cristiano che intendiamo tradurre in pratica politica e in metodo legislativo e istituzionale.

Per questo ribadiamo la scelta dell’autonomia politica. Una scelta di libertà nella sostanza delle proposte e nella collocazione, superando la mentalità bipolare che ha solo arrecato danni al nostro Paese.

Nessuna altra forza politica o movimento oggi ci rappresenta, e vogliamo proporre agli italiani contenuti e metodi politici alternativi a quelli del centrodestra – in particolare alle sue componenti “sovraniste” –, a quelli del populismo demagogico e inconcludente, e a un Partito Democratico che sempre più assume una connotazione radicaleggiante nell’esclusiva attenzione ai diritti individuali.

Per noi restano centrali la persona, la famiglia e l’attenzione alle forme spontanee di aggregazione sociale ed economica, troppo spesso emarginate e dimenticate da una politica sempre più autoreferenziale e assorbita da una pratica che privilegia lo scontro aprioristico e non costruttivo. Una politica distante dalla pratica del confronto, da un linguaggio mite e costruttivo, da quei metodi e contenuti che devono invece coinvolgere tutti in un impegno per il “bene comune”.

Sappiamo che non si può prescindere dalle grandi questioni internazionali e che dobbiamo accettare di doverci impegnare nelle sfide che attendono l’Unione Europea, della quale abbiamo ben presente l’importanza e le resistenze a un suo pieno compimento.

Non ci sfuggono nemmeno i limiti e le svolte involutive delle grandi Nazioni, come pur le incertezze delle Istituzioni internazionali che, se non rimosse, possono minare la pace e la stabilità del pianeta.

Pur di fronte a tali impervi scenari, avvertiamo come sia ora auspicata, in vasti settori del Paese, la discesa in campo di una nostra presenza: caratterizzata da “vita propria”, autonoma, per un apporto nuovo, coraggioso e competente di quanti – credenti e non – condividono il programma che discende da un impegno politico cristianamente ispirato.

Non deve più mancare l’apporto della nostra cultura politica, una tradizione che da Toniolo a Sturzo, a De Gasperi e a Moro, mantiene oggi una intatta vitalità per rispondere alle straordinarie problematiche sul campo: l’aiuto alla vita, che per noi va dal concepimento alla sua fine naturale, le tante povertà, le difficoltà economiche che derivano dalla carenza drammatica di opportunità di lavoro, le crescenti intollerabili disuguaglianze, le inefficienze di troppi ambiti della Pubblica Amministrazione.

Valori irrinunciabili come l’amore della libertà, la caparbia difesa della democrazia e la intransigente tutela della sovranità popolare non possono né rimanere in balia delle incertezze né essere sacrificate sull’altare di una modernità spesso fagocitata dalle logiche del libero mercato o dagli egoismi geopolitici o da pulsioni populistiche.

Ciò che ci attende non è solo una sfida, ma quasi un imperativo per:

– ritornare ad essere faro e testimoni “dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”;

– essere in prima linea nel rendere l’UE protagonista e punto di riferimento nel mondo, per crescere nella pace, nella stabilità e nel benessere, anche con un ruolo complementare e virtuoso degli Stati nell’economia;

– essere iniziatori di un cambio netto nella pratica e nella narrativa dell’impegno politico, che cestini l’esperienza dei partiti personali e del bipolarismo italiano divisivo e inconcludente, rigenerando la nostra democrazia rappresentativa con il ritorno alla piena sovranità popolare;

– essere impegnati a giocare una partita all’insegna dell’autonomia e della sussidiarietà, in modo che le persone, i territori e i corpi intermedi ritornino protagonisti delle scelte strategiche nel nostro Paese.

A tal fine i promotori si impegnano a rendere possibile una Fase Costituente articolata:

da una Assemblea costitutiva fissata per il 3 e 4 ottobre 2020 dove vengono adottati:

a) nome e simbolo;

b) documento politico-programmatico;

c) statuto transitorio del Partito (ai sensi art. 39 del codice civile), in vigore sino all’adozione dello Statuto del nuovo partito nel primo Congresso, caratterizzato dalla presenza di un Collegio dei Garanti (che delibererà all’unanimità), di un Consiglio di Direzione (che sarà coordinato da una segreteria collegiale); da un percorso di partecipazione e coinvolgimento territoriale per rendere possibile l’ulteriore aggregazione di singoli, associazioni, movimenti interessati al progetto; infine nella celebrazione del primo Congresso del Nuovo Partito.

Convengono altresì che tale processo deve avvenire in modo unitario e paritario; che il Gruppo di lavoro costituito per preparare l’Assemblea, articolato in più ambiti, ha l’incarico di indirizzare e coordinare l’attività per realizzare le iniziative politiche di organizzazione e di promozione del progetto.

L’impegno è quello di concorrere a una convergenza tra tutti i partecipanti, e quanti in questi mesi hanno con noi interloquito condividendo il disegno di un partito di ispirazione cristiana, aconfessionale e autonomo, non facendo mancare il loro apporto in termini di ricerca, di dialogo e di progettualità.

Il Gruppo di lavoro, nelle sue diverse articolazioni, è chiamato a elaborare una proposta di nome e simbolo, uno schema di statuto transitorio del Partito (ai sensi dell’art. 39 del Codice civile) e il documento politico programmatico, che dovranno essere approvati nell’Assemblea del 3 e 4 ottobre 2020.

Sottoscrivono

COSTRUIRE INSIEME e POLITICA INSIEME

con

Giuseppe Sangiorgi (Rete Bianca – Roma)

Armando Andreoni (Forum volontariato per la strada – Roma)

Sivana Arbia ( Basilicata )

Andrea Badano (Scuola di Politica Etica – Cinisello Balsamo)

mons. Angelo Bazzari (presidente emerito Fondazione Don Gnocchi – Milano)

Alberto Berger (presidente UCID Bolzano Gruppo regionale Trentino Alto Adige)

Francesco Biguzzi ( Cesena )

Roberto Bizzo (presidente Noi per l’Alto Adige)

Adriano Bordignon (Centro Famiglia – Treviso)

Giancarlo Bruni (Associazione Nuovo Umanesimo – Brescia)

Maurizio Bruno (Cives – Enna)

Elisabetta Campus ( Associazione Giustizia e Civiltà Solidale )

Giuseppe Cardinali (Assisi Domani)

Maurizio Cotta (Firenze)

Elvio Covino (presidente Società e Famiglia – Roma)

Domenico Cutrona (presidente MPEF – Catania)

Stefano De Vecchi Bellini (Milano)

Lorenzo Dellai (Trento)

Flavio Felice (Campobasso)

Marino Fenocchio (Politica Insieme Ponente Savonese)

Franco Franzoni (Centro De Gasperi – Castegnato BS)

Primo Fonti (Rimini)

Valter Giacomazzi (Trento)

Giuseppe Ignesti (Rete Bianca – Roma)

Giampiero Leo (presidente Coordinamento Interconfessionale – Torino)

Lina Lucci ( Campania )

Paolo Magnolfi (Nuova Camaldoli – Toscana)

Bruno Manzini (presidente Popolari Lecco)

Giorgio Massari (Ragusa Prossima)

Alessandro Massi (Movimento civico Tolentino popolare e Nuova Camaldoli Marche)

Franco Massi (Bergamo)

Mauro Mattiacci (Direttore Generale ARIS)

Giulio Mauri (Bergamo)

Mario Morcellini (vicepresidente nazionale AIDU – Roma)

Andrea Olivero (Cuneo)

Giuseppe Oliveri (Gruppo La Pira – Catania)

Carlo Orecchioni (assessore lista civica Progetto Lanciano CH)

Benito Perrone (Unione Giuristi Cattolici, già direttore di “Iustitia”)

Roberto Pertile (Segretario Fondazione FUCI – Roma)

Piero Pirovano ( Comitato Popolare per il No al Taglio dei Parlamentari )

Francesco Poggi (Rete Andare Oltre – Toscana)

Francesco Punzo (CISS Palermo – Sicilia)

Alessandro Risso (presidente Popolari Piemonte)

Ettore Rossi (Benevento)

Mario Rossi (Verona)

Ferdinando Rovello (CIV.VES Associazione La Pira – Caltanissetta)

Gaetano Russo (Genova)

Vincenzo Salvati (Associazione Terra Nostra – Brusciano NA)

Enrico Maria Tacchi (Busto Arsizio VA)

Andrea Tomasi (Pisa)

Giovanni Verga (presidente Collegio Ingegneri e Architetti – Milano)

Michele Vietti (Piemonte)

Luigi Viventi (Marche)

Francesco Zini (Firenze)