Aci: contro le truffe arriva l’attestazione sulla certificazione chilometrica

Ogni veicolo potrà avere un fascicolo digitale per non incorrere nell’alterazione dei contachilometri

Ogni veicolo potrà avere un fascicolo digitale per non incorrere nell’alterazione dei contachilometri. Una soluzione che consentirà di certificare la reale percorrenza delle auto, dimostrando altresì gli interventi di manutenzione effettuati. L’iniziativa è stata realizzata dall’Automobil Club Italia in collaborazione con EY e si basa sulla tecnologia “blockchain” che, attraverso la crittografia e la concatenazione dei dati, permette “di certificare il ciclo di vita del veicolo attraverso la loro ‘notarizzazione’ virtuale, all’interno di un’infrastruttura distribuita che consentirà di creare un ecosistema di interoperabilità”.

Nel Belpaese il mercato dei ricambi falsi negli ultimi anni ha fatto segnare un trend in crescita di circa il 10% e, secondo alcune stime, lo scorso anno il contachilometri è stato manomesso su 2,5 milioni di i veicoli usati, con un danno economico che gli esperti dell’Automobil Club valutano tra i 5,6 miliardi e i 9,6 miliardi di euro. Il fascicolo digitale, consultabile innanzitutto dal proprietario del veicolo tramite il proprio smartphone e visionabile su sua autorizzazione da terzi, mette al riparo i possibili acquirenti del suo veicolo da raggiri su percorrenze e sostituzione dei pezzi di ricambio. “Si tratta della prima applicazione smartphone al mondo – sottolinea l’Aci – che consente all’automobilista di disporre di dati certificati del proprio veicolo indipendentemente dal tipo di marca e modello. L’applicazione permette di interconnettere l’intero ecosistema automotive, offrendo ai singoli operatori la possibilità di scambiarsi informazioni in un ambiente trust”.

La tecnologia ‘blockchain’ permetterà, inoltre, di sviluppare nuovi servizi a valore aggiunto come la trasparenza nel mercato secondario e dell’usato, l’auto-certificazione chilometrica, lo sviluppo di nuovi prodotti con le compagnie assicurative e l’abilitazione del nuovo certificato di revisione.
In merito a questa novità, il direttore centrale di Aci Sistemi informativi e innovazione, Vincenzo Pensa ha precisato che: “il nuovo paradigma dei servizi al cittadino impone di identificare una tecnologia in grado di distribuire i dati raccolti in modo interoperabile tra tutti gli attori dell’ecosistema, garantendo tuttavia l’immutabilità e la trasparenza degli stessi. Aci ha deciso di implementare la ‘blockchain’ nella sua applicazione smartphone per offrire un servizio innovativo, rivoluzionario e di sistema”.