Sono 4700 i posti di lavoro persi in provincia di Vicenza nell’ultimo trimestre. I dati di Veneto Lavoro, recentemente pubblicati, rispecchiano una pesante situazione che interessa l’intero territorio veneto, con Venezia e Verona, su base annua, che detengono il triste primato delle perdite dei posti di lavoro, con un bilancio negativo rispettivamente di 24000 e 10.300 posizioni di lavoro dipendente.

“I numeri snocciolati da Veneto Lavoro sono pesanti – commenta il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – e non andrebbero considerati come unità, ma come persone che, avendo perso il lavoro, rendono spesso traballante una famiglia ed il suo sviluppo. Ed in molti casi si tratta di situazioni già complesse a seguito dell’aumento del costo della vita, di salari inadeguati e del crescente impatto delle spese quotidiane su un modesto budget”.

Il recente rapporto Istat sull’occupazione conferma la perdita di ben 945mila posti di lavoro, da inizio pandemia a febbraio 2021. A febbraio gli occupati erano 22.197.000, ovvero 945.000 in meno rispetto a febbraio 2020. Tasso di disoccupazione al 10,2%, al 31,6 quello dei giovani.

“Il Covid si è portato via molte persone – sottolinea il presidente Cavedon – ma ha anche segnato il futuro di migliaia di giovani, che hanno perso il lavoro o non riescono a trovarne uno, in balia tra precariato, bonus insufficienti a vivere ed un futuro che non lascia intravvedere opportunità di impiego. Non è affatto migliore la prospettiva di chi ha superato i 50 anni e cerca di raggiungere la pensione con la stessa fatica di chi scala una vetta.

Le previsioni sono fortemente negative, ma la voglia di ripresa non manca. L’Istat stima per il secondo trimestre dell’anno una caduta di entità eccezionale per il Pil nazionale (-12,4%), che segue il già ampio calo del primo trimestre (-5,4%). Per il Veneto le stime per il 2020 parlano di un calo del 10,6% del Pil, in virtù del peso del settore turistico sull’economia regionale e di una maggiore apertura internazionale del manifatturiero veneto.

Le ACLI di Vicenza aps lanciano un forte appello al mondo politico ed agli imprenditori: “servono politiche di salvaguardia del lavoro, ma anche opportunità per le imprese che assumono – conclude il presidente Cavedon – in quanto solo in questo modo vedremo la luce in fondo al tunnel. Al contempo, però, ci appelliamo agli imprenditori, anche locali, che possono investire, affinché lo facciano guardando al futuro della nostra società. La preoccupazione per le famiglie è forte, perciò occorrono scelte lungimiranti e coraggiose, anche mettendo a disposizione di chi vuole intraprendere risorse a fondo perduto. Speriamo che il Recovery plan possa contribuire a ristabilire un equilibrio sociale ed economico fondamentale in un paese civile ed in cui la dignità della persona deve stare al primo posto”.