Addio Pablito

Era l'anno dei Mondiali quelli del '86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi

Per tutti noi era Pablito, l’eroe del Mundial ’82. Paolo Rossi è morto a 64 anni, era affetto da un male incurabile. L’annuncio è stato dato dalla moglie, Federica Cappelletti, con un post su Instagram.

Con i suoi gol trascinò gli Azzurri di Enzo Bearzot a vincere i campionati del Mondo in Spagna. Tre gol al Brasile, due alla Polonia, uno alla Germania in finale. Il trionfo, il titolo di capocannoniere, il pallone d’oro. E un posto indelebile nella storia sportiva del Paese.

Ha chiuso la carriera nel Milan (1985-86) e poi nel Verona la stagione successiva. In tutto ha giocato 340 partite, segnando 134 gol, mentre in azzurro vanta 48 gettoni e 20 reti (compreso un titolo di capocannoniere mondiale) in dieci anni di Nazionale.

Ma non è stato solo un ottimo calciatore. Rossi, dopo aver concluso l’attività calcistica, ha contribuito molto all’impegno sociale. Nel 2007, insieme ai ciclisti Matteo Tosatto e Filippo Pozzato, all’avvocato Claudio Pasqualin e a Don Backy, ha preso parte alle registrazioni del disco Voci dal cuore, il cui ricavato è stato devoluto al Progetto Conca d’oro ONLUS di Bassano e all’Associazione bambini cardiopatici del mondo; l’ex attaccante ha cantato la canzone La leva calcistica della classe ’68. Nel 2009 è stato testimonial italiano della FAO per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi in favore della lotta globale contro la fame nel mondo.

Nel 2012 è stato testimonial della seconda edizione della manifestazione “Un mese per l’affido”, organizzata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica ad accogliere temporaneamente nelle loro case bambini e ragazzi in serie difficoltà. Il 16 maggio 2014 ha preso parte al torneo di calcio benefico “Bambini senza confini”, organizzato da don Paolo De Grandi e giocato allo stadio Città di Arezzo, per raccogliere fondi da destinare ai bambini palestinesi.