Ai nostri figli non possiamo lasciare un deserto

In base al rapporto di collaborazione tra le due testate, Il Domani dItalia e Orbisphera, pubblichiamo un ampio stralcio delleditoriale del direttore di Orbisphera. L’autore, citando l’invito del Papa a far sì che “la nostra madre Terra ritorni alla sua originale bellezza”, sviluppa alcune riflessioni sul “magistero ecologico” di Francesco.

 

“Rinnovo il mio appello: prendiamoci cura della nostra madre Terra, vinciamo la tentazione dell’egoismo che ci rende predatori delle risorse, coltiviamo il rispetto per i doni della Terra e della creazione, inauguriamo uno stile di vita e una società finalmente ecosostenibili: abbiamo l’opportunità di preparare un domani migliore per tutti. Dalle mani di Dio abbiamo ricevuto un giardino, ai nostri figli non possiamo lasciare un deserto”.

 

Lo ha detto Papa Francesco nel corso di un videomessaggio diffuso in occasione della presentazione della Piattaforma Laudato si’, avvenuta il 25 maggio alle 11:30 in diretta streaming

 

Il Pontefice ha ricordato che, con l’Enciclica Laudato si’ promulgata nel 2015, ha invitato “tutte le persone di buona volontà a prendersi cura della Terra, che è la nostra casa comune”.

 

Purtroppo – ha spiegato – “da tempo, ormai, questa casa che ci ospita soffre per ferite che noi provochiamo a causa di un atteggiamento predatorio, che ci fa sentire padroni del pianeta e delle sue risorse e ci autorizza a un uso irresponsabile dei beni che Dio ci ha dato”.

 

Per questo motivo – ha sottolineato Francesco – “abbiamo bisogno di un nuovo approccio ecologico che trasformi il nostro modo di abitare il mondo, i nostri stili di vita, la nostra relazione con le risorse della Terra e, in generale, il modo di guardare all’uomo e di vivere la vita”.

 

É necessaria “un’ecologia umana integrale che coinvolge non solo le questioni ambientali ma l’uomo nella sua totalità, diventa capace di ascoltare il grido dei poveri e di essere fermento per una nuova società”.

 

Per far capire quanto gravi siano i rischi della crisi ecologica e della cultura predatoria, il Pontefice ha detto: “Che mondo vogliamo lasciare ai nostri bambini e ai nostri giovani? Il nostro egoismo, la nostra indifferenza e i nostri stili irresponsabili stanno minacciando il futuro dei nostri ragazzi!”.

 

Ed è per dare soluzione a questi problemi che Francesco si è detto lieto di annunciare che l’Anno 2020 dedicato all’Enciclica Laudato si’ ha dato luogo ad una iniziativa concreta: la Laudato siAction Platform, “un cammino di sette anni che vedrà impegnate in diversi modi le nostre comunità perché diventino totalmente sostenibili, nello spirito dell’ecologia integrale”.

 

Il Papa ha spiegato che famiglie, diocesi e parrocchie, scuole e università, ospedali, imprese e aziende agricole, organizzazioni, istituti religiosi, gruppi e movimenti lavoreranno insieme per creare un mondo più inclusivo, fraterno, pacifico e sostenibile.

 

Si tratta di un cammino comune che durerà sette anni e punterà a realizzare sette obiettivi: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di uno stile di vita semplice, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l’impegno comunitario per realizzare l’ecologia integrale.

 

“C’è speranza”, ha concluso il Papa. “Tutti possiamo collaborare, ognuno con la propria cultura ed esperienza, ciascuno con le proprie iniziative e capacità, perché la nostra madre Terra ritorni alla sua originale bellezza e la creazione torni a risplendere secondo il progetto di Dio”.

 

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