La provocazione contenuta nell’ultimo libro di Carlo Cottarelli “All’inferno e ritorno” sulla necessità  di avere più asili nido nel nostro paese merita una riflessione non banale nè marginale. Cottarelli  dice, in sostanza, che per “una società più giusta bisogna dare a tutti le stesse possibilità di  partenza, ma va anche innestato un maggiore premio al merito”. Una tesi che purtroppo in questi  ultimi anni è stata semplicemente accantonata ed emarginata rispetto alle politiche attive che  sono state portate avanti. E Cottarelli, anche in una recente intervista che parla del suo nuovo  libro, dice espressamente, e curiosamente, che per rifare l’Italia ci vogliono tantissimi asili nido. E  cioè, “dovremmo portare il tasso di copertura ad almeno il 60% con una uguale distribuzione in  tutte le regioni” ricordando che, invece, ad oggi, il tasso di copertura è appena il 24,7% dei  bambini sotto i due anni. E quindi molto al di sotto non solo del suo obiettivo ma anche e  soprattutto del 33% che l’Unione Europea aveva raccomandato di raggiungere nell’ormai lontano  2010. 

Ecco, la tesi di Cottarelli è molto semplice e al contempo molto complessa. Si tratta, cioè, di  rafforzare la tesi dell’uguaglianza dei punti di partenza perchè sono i primi anni di vita in cui si  possono ridurre, grazie all’istruzione, le disuguaglianze che dipendono quasi esclusivamente dalla  condizioni economiche della famiglia di nascita. Una riflessione iniziale che poi si lega a molte  altre, e tutte conseguenti e lineari: dalla garanzia di costruire un vero ascensore sociale alla  centralità del merito, dalla possibilità di fornire pari opportunità a tutte le persone alla necessità di  avere un fisco progressivo e realmente redistributivo. Insomma, dice Cottarelli, servono riforme  che guardino alla crescita e facciano decollare la crescita. E, sotto questo aspetto, la necessità di  avere più asili nido significa guardare avanti e creare le condizioni, sin dall’inizio, di avere più  uguaglianze in partenza. 

Ecco perchè l’intelligente e provocatoria riflessione di Cottarelli investe direttamente anche il ruolo  degli enti locali e il problema delle finanze pubbliche da destinare a questi enti. A volte, anche  partendo dalla richiesta di avere più asili nido in tutto il paese, forse si potrebbe centrare  l’obiettivo di creare maggior uguaglianza sociale ed economica e creare le condizioni per poi, più  avanti, puntare esclusivamente sul merito. Su questi temi sarebbe oltremodo importante che  anche chi rappresenta i comuni, cioè l’Anci, battesse un colpo. Per i contenuti e per il futuro delle  nuove generazioni e non solo per il futuro degli organigrammi dell’Associazione.