Attenti a non confondere il richiamo ai valori della pace con la risorgente pregiudiziale antiamericana.

Molti hanno fatto finta di non capire quali siano le reali intenzioni di Putin. La rassegnazione alla propaganda filorussa certifica un fatto inoppugnabile, ovvero la perdita di ogni bussola ideale.

Non tutti avevano capito la vera posta in gioco della guerra di Putin contro l’Ucraina. Molti hanno fatto finta di non capire. La condotta di Mosca e il discorso di Putin (l’ennesimo) al Forum di San Pietroburgo dovrebbero aprire le orecchie e gli occhi anche ai più distratti. Ciò che non si è voluto capire – alcuni lo avevano chiaramente segnalato – è che l’obiettivo di Putin non è né solo il Donbass e neppure solo l’Ucraina. È la democrazia europea di ispirazione liberale. Il nuovo equilibrio mondiale vagheggiato da Putin è l’esatto contrario: un mix tra autocrazie liberticide, nazionalismo imperialista, cleptocrazia elevata a sistema, blasfema alleanza tra trono e altare, dominio del più forte sul diritto dei popoli al loro futuro di libertà.

Nessuna giusta, anche severa e spietata critica all’Occidente e alle sue contraddizioni può esimerci dal constatare questo pericolo e dal combattere questa visione del mondo. Putin ha scommesso da anni (ed investito politicamente e finanziariamente) su questo obiettivo. Ha cinicamente usato l’ingenuità (spesso interessata) di alcuni Paesi Europei. Ha cavalcato tutte le pulsioni anti democratiche ed anti liberali presenti – e crescenti – nella società e nella politica europea ed occidentale.

Non prendere atto di tutto ciò (così come lasciare l’Ucraina al suo destino, facendo solo finta di aiutarla) significa mettere un tassello decisivo al mosaico del declino dell’Europa democratica e libera. Le pubbliche opinioni europee dovrebbero esigere dai loro Governi comportamenti più chiari, coraggiosi, coerenti. Invece – qualcuna meno, qualcuna più, come quella italiana – sembrano piuttosto sensibili alle sirene dei ciarlatani che ripetono come i pappagalli la narrazione putinista, accecati da una avversione anti americana ed anti occidentale mai sopita.

Sono i veri cavalli di Troia di Putin e sono pericolosi quanto e più dei missili che ogni giorno Mosca lancia drammaticamente sulle case, sugli ospedali, sulle infrastrutture civili dell’Ucraina che resiste. Questo diffuso atteggiamento non ha nulla a che vedere con il prezioso ed esigente valore della Pace. Ha molto a che vedere, invece, con una grave crisi di valori democratici, con una decadente rassegnazione, con la perdita di ogni bussola.