Alla fine di novembre del 2020 la Banca d’Italia ha condotto la terza edizione dell’Indagine
Straordinaria sulle Famiglie italiane (ISF) per raccogliere informazioni sull’evoluzione delle condizioni economiche e delle aspettative delle famiglie durante la seconda ondata dell’epidemia di Covid-19. Da questa analisi emerge che: “Poco meno di un terzo delle famiglie italiane pensa di ridurre i consumi per alimentari, abbigliamento e calzature e beni e servizi per la casa nei primi mesi del 2021; tra questi, per circa la metà la contrazione della spesa sarebbe inferiore al 20 per cento, per poco meno di un terzo sarebbe superiore al 30 per cento”.

Quasi il 40 per cento degli affittuari e oltre il 30 per cento delle famiglie indebitate hanno
dichiarato di avere difficoltà nel sostenere il pagamento dell’affitto o delle rate del debito. A
partire dall’inizio dell’epidemia, circa il 15 per cento delle famiglie ha richiesto o ha preso in
considerazione la possibilità di richiedere un prestito a una banca o a una società finanziaria, indicando come motivazione principale la necessità di disporre di liquidità e di finanziare le spese correnti.

Inoltre dall’indagine emerge che “oltre la metà della popolazione vive in famiglie che dichiarano di non disporre di risorse finanziarie sufficienti a mantenere uno standard minimo di vita per almeno tre mesi in assenza di entrate, in linea con quanto rilevato in primavera; più di un quinto degli individui si trova in questa condizione e ha contemporaneamente subito un calo del reddito familiare nel 2020”. Ciononostante, rispetto alla precedente rilevazione, sono rimaste elevate le intenzioni di risparmio: più del 40% dei nuclei ritiene di poter spendere meno del proprio reddito annuo nei successivi dodici mesi.