Eugenio Gaiotti, Capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, ha spiegato in audizione preliminare all’esame manovra economica che nel 2021 la ripresa sarà verosimilmente più lenta del previsto.

Queste sono state le sue parole.

“Mi sono soffermato sulla situazione congiunturale a ottobre in questa stessa sede, in occasione dell’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020 (NADEF).

Le nuove informazioni che si sono rese disponibili modificano il quadro allora tracciato.
Il recupero segnato dall’economia italiana in estate è stato superiore a quanto previsto. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è cresciuto del 16,1 per cento, grazie soprattutto alla ripresa dell’industria. È un risultato che indica che la nostra economia conserva una significativa capacità di recupero e conferma l’importanza del sostegno fornito dalla politica economica.

Tuttavia, la recrudescenza della pandemia osservata nelle ultime settimane e le misure di
contenimento adottate dal Governo si stanno ripercuotendo sull’economia. Gli indicatori più
recenti suggeriscono che in Italia, come nell’area dell’euro, è in corso un indebolimento
dell’attività economica; le nostre indagini presso le famiglie confermano la propensione a
contrarre i consumi in risposta a un aumento dei contagi, anche indipendentemente dalle nuove misure di distanziamento sociale.

Alla luce di queste informazioni, nel quarto trimestre è plausibile si osservi una flessione del
PIL, anche se più contenuta di quella primaverile. È probabile che il risultato per l’anno risulti comunque in linea con quanto prefigurato in ottobre; tuttavia nel 2021 la ripresa sarà verosimilmente più lenta del previsto. Le prospettive restano condizionate, oltre che dai progressi nel controllo dei contagi, dalla prontezza ad adattare l’azione di politica economica all’evolversi della situazione.

Le valutazioni da noi fornite un mese fa circa gli effetti macroeconomici dei programmi del
Governo rimangono complessivamente confermate alla luce delle misure in discussione.
L’impatto espansivo prefigurato in ottobre dal Governo appare coerente con una composizione degli interventi in cui abbiano ampio spazio il sostegno agli investimenti privati e gli investimenti pubblici.

Tuttavia la possibilità di ottenere pieni benefici dagli interventi, che si estendano anche al medio termine, dipende dalla effettiva definizione dei progetti di riforma e investimento, dalla misura in cui saranno in grado di dare luogo a una espansione del potenziale di crescita del paese e dalla rapidità con cui saranno attuati”.