In base al rapporto di collaborazione tra le due testate, Il Domani d’Italia e Orbisphera, pubblichiamo il testo integrale dell’editoriale di Antonio Gaspari, direttore di Orbisphera.

La democrazia americana ha diversi punti deboli e incongruenze, ma la fedeltà e la coerenza con cui i presidenti eletti si impegnano a realizzare il programma con cui hanno raccolto il voto popolare, non ha pari al mondo.
Negli Stati Uniti il patto programmatico tra presidente ed elettori è il fondamento che garantisce la credibilità del sistema democratico.
Mercoledì 28 aprile Joe Biden ha relazionato al Congresso i risultati dei suoi primi 100 giorni da Presidente degli Stati Uniti.
Una relazione impressionante, soprattutto se confrontata con la precedente amministrazione.
Nel pieno dell’emergenza pandemica, che aveva fatto degli Stati Uniti il Paese con il più alto numero di vittime da Covid, da dicembre a gennaio erano stati inoculati 16 milioni di dosi di vaccino.
In poco più di 100 giorni l’amministrazione Biden ha inoculato 220 milioni di dosi di vaccino e i contagi, da gennaio ad aprile, sono scesi del 77%. Biden ha assicurato che, entro la fine di maggio, l’intera popolazione adulta americana sarà vaccinata.
Nello stesso periodo di tempo sono stati creati un milione e trecentomila nuovi posti di lavoro: un dato mai fatto registrare da nessun presidente della storia americana.
In poco più di tre mesi Biden ha emesso più ordini esecutivi dei suoi tre predecessori. All’uso smodato dei tweet ha preferito gli incontri personali con i giornalisti, coinvolgendo un gran numero di esperti e diffondendo una vasta quantità di informazioni.
L’unica parte del suo programma che sta subendo rallentamenti è il tentativo di ricreare una convergenza tra le forze politiche. Nessuno dei repubblicani al Senato ha votato il piano economico anti Covid e vi sono difficoltà per realizzare una revisione della legge sull’immigrazione e il pieno rispristino dell’Affordable Care Act (la legge per l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, che i repubblicani volevano cancellare).
Dal punto di vista dell’economia c’è aria di grande ripresa. Un boom di posti di lavoro già a marzo. Sostegno di 1.400 dollari a persona per coloro che non hanno potuto lavorare a causa del Covid. Aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora. 300 dollari a settimana per i sussidi di disoccupazione. Riduzione delle imposte per coloro che guadagnano meno di 150.000 dollari l’anno.
E oltre a ciò, sostegno agli Stati e ai governi locali per estendere i buoni alimentari fino a settembre; aiuti alle famiglie e agli affittuari di case; moratoria sugli sfratti; sospensione dei pagamenti dei prestiti studenteschi…
In merito all’immigrazione Biden ha firmato diverse azioni esecutive per rimuovere i divieti imposti dalla precedente presidenza. In particolare, ha revocato la dichiarazione di emergenza nazionale che aveva consentito la costruzione del muro lungo i confini con il Messico.
Biden ha incaricato il Dipartimento della salute e dei servizi umani di prendersi cura dei bambini e minori non accompagnati bloccati alla frontiera. Ed ha incaricato il vicepresidente Kamala Harris di risolvere i problemi di immigrazione con il Messico e il Guatemala.
In merito alle politiche per ridurre le emissioni inquinanti, Biden ha firmato gli accordi sul clima di Parigi del 2015 e, nel recente vertice globale, ha impegnato gli Stati Uniti a ridurre le proprie emissioni di gas serra entro il 2030.
Grande attenzione anche alla disuguaglianza e alla giustizia sociale. Biden ha nominato il governo più diversificato dal punto di vista razziale nella storia degli Stati Uniti. Ha firmato ordini esecutivi per colmare il divario di trattamento tra i bianchi, gli afroamericani, i latinos e i nativi.
Joe Biden ha definito il razzismo sistemico «una macchia sull’anima della nostra nazione» e si è detto rincuorato dal verdetto della giuria e dalla testimonianza degli agenti di polizia circa la colpevolezza di Derek Chauvin, che ha fatto morire per asfissia George Floyd.
A questo proposito l’amministrazione Biden-Harris sostiene con forza il “George Floyd Justice in Policing Act” e sta lavorando con il Congresso per attuare rapidamente una significativa riforma della polizia che porti a cambiamenti profondi ed urgenti.
In termini di investimenti per lo sviluppo, Biden ha dichiarato il suo impegno per migliorare le infrastrutture e passare a un’economia più verde, sostenibile e circolare.
Per sostenere gli enormi investimenti necessari ad effettuare tale transizione, Biden ha ribadito di voler aumentare l’aliquota fiscale a tutti coloro – società o persone – che guadagnano più di un milione di dollari l’anno.
«America is back», ha concluso il Presidente degli Stati Uniti. E possiamo aggiungere che quella che sta emergendo sembra il ritorno all’America migliore.