Bonaccini, “facciamo sentire i cattolici a casa loro”. Siamo alle “quote panda”?

Come non ricordare la straordinaria esperienza dei “cattolici indipendenti di sinistra”: persone qualificate, preparate, di grande dirittura morale e di raro spessore culturale. Con un solo limite: erano “ospitati” nel Pci, a conferma della natura plurale di quel glorioso partito.

Se c’era ancora bisogno di conferma, ci ha pensato quel simpaticone di Bonaccini a sigillarla. Secondo la tradizionale, sperimentata e corretta vulgata comunista, ai cattolici nella sinistra si deve sempre dare qualcosa. E l’ex comunista Bonaccini lo ha detto con rara chiarezza e coerenza – gli va dato atto – alla sua prima uscita come Presidente del Pd a trazione Schlein, cioè di un esponente politico la cui distanza dal cattolicesimo popolare e sociale è persin siderale. Dice Bonaccini: “Facciamo sentire anche i cattolici a casa loro”. Tradotto per i non addetti ai lavori: diamo qualcosa a questi affinchè la smettano di lamentarsi.

Ora, che i cattolici popolari e sociali siano un corpo estraneo nel nuovo Pd a guida Schlein è un fatto talmente scontato che non merita neanche di essere commentato. Salvo pensarla come il “cattolico” Delrio che invita i cattolici alla resistenza nel partito per cercare di condizionare il progetto del Pd. Che, per chi l’avesse dimenticato, ha d’ora in poi una chiara e coerente impronta radicale, libertaria e massimalista.

Come non ricordare, quindi, dopo le parole semplici ma vere del buon Bonaccini, la straordinaria esperienza dei “cattolici indipendenti di sinistra” del Pci. Persone qualificate, preparate, di grande dirittura morale e di raro spessore culturale. Con un solo limite, però: erano “ospitati” nel Pci a conferma della natura plurale di quel glorioso partito.

Ecco, oggi, mutatis mutandis, ci risiamo con una versione aggiornata ma la sostanza non cambia. E cioè, appunto, gentilmente ospitati e anche ripagati. Ad una condizione, però: la linea e il progetto del partito sono tutt’altra cosa rispetto a ciò che pensano e a ciò che dicono i cattolici popolari e sociali. Ovvero, per bocca della nuova leader, la “mission” esclusiva è quella di ricostruire una sinistra radicale, libertaria e massimalista. Ma per i cattolici rimasti, e come si suol dire, “contenti loro contenti tutti”.

Per questi semplici se non addirittura banali motivi, i Popolari e i cattolici popolari guarderanno adesso da un’altra parte. Salvo, come dice il simpatico Bonaccini, quelli a cui dobbiamo dare qualcosa….