Pubblichiamo un capitolo del libro di Tino Bino, Lo spaesamento. I giorni del Coronavirus. Appunti per non dimenticare, La Quadra Editrice, €10. L’autore, amico di una vita di Mino Martinazzoli, è saggista e giornalista: un qualificato riferimento del cattolicesimo democratico bresciano.

Brescia, Bergamo 2023. Due premesse per vincere la scommessa.

Una buona idea. Nata dal cuore di due città sconfitte. Brescia e Bergamo saranno insieme capitali della cultura 2023. La decisione ha il senso di un riscatto. l’occasione di una rivincita e la volontà di una scommessa: ragionare all’unisono, far prevalere una unica visione dcl territorio, in due città che anche storicamente sono state concorrenziali. Adesso questo incontro che, per le complementari vocazioni, mette insieme il meglio della Lombardia in una originale partita di futuro post covid. Per questo servono premesse condivise.

Ne cito due: una di metodo, l’altra di conseguente contenuto.

La prima riguarda il linguaggio. Il virus ha cambiato anche il senso delle parole. Da molto tempo, ma soprattutto dopo il covid, la cultura non è più l’esclusiva allusione ai valori della storia. Alla monumentalità. Alla bellezza allo spettacolo. Il virus ha dato ideo alla cultura che guarda l’orizzonte estetico dentro la forma della città e dei suoi modelli di vita di visione del mondo e dello state insieme.

Seconda è una prima presa d’atto essenziale di come stanno le cose. Vuol dire riconoscere dia il prodotto economico, la ricchezza finanziaria, i primati industriali, la possente energia che ha sviluppato queste città dal dopoguerra ad oggi sono forti caratteri che avrebbero dovuto temprare in misura inossidabile il territorio e chi lo abita e che al contrario, la prova del corona-virus è stata esemplare, quei canneti li hanno resi, (città e individui), indifesi, soli di fronte al cielo, del tutto vulnerabili fino allo smarrimento, al naufragio.

E dunque serve una ambizione che disegni per le due città caratteri meno vulnerabili, capitali costruite su nuove fondamenta. Idee e prototipi di grande qualità. Dalle scuole, alla cura degli anziani e del territorio, alla nuova idea di sanità diffusa, Brescia e Bergamo devono presentare al mondo per il 2023 progetti e ove possibile, prototipi emblematici di un tempo nuovo. Dentro questa visione di ambiente e territorio va inserita la valorizzazione di ogni pietra monumentale, storica, artistica, dalle chiese ai paesaggi, e ogni reperto di identità ed ogni capacità di organizzazione dello spettacolo e della cultura che si fa. Per esempio, pure banale, ma significativo: più musica, più teatro, più poesia nelle scuole, negli ospedali, nelle residenze per anziani.

Con l’intento di acquisire nell’immaginario della coscienza collettiva la convinzione che musica e poesia sono, almeno quanto la medicina, strumenti di sopravvivenza nei giorni tristi e nelle stagioni confuse della vita. Si è capitali nella sfida ai tempi nuovi che avanzano dopo il flagello del virus.