L’ipertermia è una condizione patologica dell’organismo umano caratterizzata da un forte aumento della temperatura corporea, conosciuta anche come colpo di calore, che può verificarsi a causa di particolari condizioni climatiche tipiche dell’estate.

È diversa dalla febbre, perché questa è una risposta dell’organismo a uno stato di infezione (o più genericamente a uno stato di infiammazione) e insorge a prescindere dalla temperatura esterna, su comando della regione pre-ottica dell’ipotalamo anteriore; l’ipertermia invece insorge senza questo comando, indotta solo dalla temperatura esterna.

Il primo soccorso in casi di ipertermia deve tendere a mantenere le funzioni vitali dell’infortunato, portandolo in un ambiente arieggiato ma senza provocare un raffreddamento repentino.

Il rischio di shock ipovolemico, dovuto ad una perdita eccessiva di sali, rende indispensabile la richiesta di soccorso medico qualificato e l’ospedalizzazione. Se l’infortunato è cosciente, può essere somministrata dell’acqua, se possibile con integratori salini. Assolutamente da evitare alcolici e caffè, per le loro proprietà vasodilatatorie. Nell’attesa del soccorso, in caso insorgano i sintomi dello shock, l’infortunato può essere messo in posizione antishock, con gli arti inferiori sollevati.

I colpi di calore si possono evitare seguendo alcune precauzioni dettate dal buonsenso per evitare il surriscaldamento e la disidratazione. Portare vestiti leggeri e ampi per facilitare la traspirazione, mettere cappelli di colori chiari e a tesa larga per tenere fresca la testa, evitare di fare lavori pesanti o esercizi fisici durante le ore più calde, evitare gli interni delle automobili e gli spazi ristretti. Chi lavora all’aperto deve ricordare che la forte umidità e la luce diretta del sole possono portare a una temperatura percepita di circa 10 °C superiore a quella indicata dal termometro.

Altrettanto importante è tenere l’organismo bene idratato, bevendo molto per reintegrare i liquidi persi con la traspirazione. Non ci sono sintomi fisici particolari che indichino uno stato di disidratazione: la sensazione di sete non è un indicatore affidabile, soprattutto nelle persone anziane. Un test molto attendibile dello stato di idratazione dell’organismo è il colore delle urine: più è scuro, più il corpo ha bisogno di liquidi. Tè e birra hanno un effetto diuretico, ma apporteranno più liquidi di quanti ne facciano perdere: il caffè espresso, il vino e i superalcolici invece no, e per questo vanno evitati. Comunque l’acqua pura e semplice resta di gran lunga la scelta migliore.